Il complesso di S.Francesco: il chiostro
Dalla sacrestia si accede al
chiostrino romanico, da dove si può gustare una terza
veduta del campanile, che, a prima vista, sembra staccato
dai singoli corpi di costruzione, ma che di fatto li domina
e conferisce un senso di sfumato e di indefinito e dà
ancora l’impressione di un’opera che attenda ancora
gli ultimi ritocchi dell’artista. Le 22 colonne, che
poggiano su basi poliedriche, hanno sezioni ora circolari,
ora poligonali, mentre i fregi dei capitelli sono dissimili
fra loro e allo stesso tempo ricorrenti. I
due ordini di colonne sovrapposti, come pure l’ultimo
piano scoperto, aggiungono al chiostro, costruito per favorire
lungo i secoli la preghiera e la riflessione dei francescani,
la funzionalità acustica e spaziale di un piccolo
treatro del ‘700. La pietra arenaria con la quale è
costruito, gli conferisce un senso di sfumato e di indefinito
e dà l’impressione di un opera che attenda ancora
gli ultimi ritocchi dell’artista. Le 22 colonne, che
poggiano su basi poliedriche, hanno sezioni ora circolari,
ora poligonali, mentre i fregi dei capitelli sono dissimili
fra loro e allo stesso tempo ricorrenti. I due ordoni di
colonne sovrapposti, come pure l’ultimo piano scoperto,
aggiungono al chiostro, costruito per favorire lungo i secoli
la preghiera e la riflessione dei francescani, la funzionalità
acustica e spaziale di un piccolo teatro del settecento.
Per questa duttilità funzionale il chiostro è
diventato da alcuni anni il Centro culturale più
importante della città. Dalla fine della primavera
all’inizio dell’autunno, qui si realizzano convegni,
dibattiti, concerti di musica classica, mostre d’arte,
ecc... L’attività musicale più importante
è la Estate musicale internazionale di Alghero. Negli
altri periodi dell’anno le attività culturali
si tengono nella Sala dei Congressi (visione a richiesta).
E’ così denominata perchè conglobante
nel suo perimetro la base del companile, ove è ricavata
una graziosa cappellina gotica, dedicata a San Francesco.
All’incrocio delle nervature della volta, quattro piccoli
rombi con scolpito in rilievo lo scudo catalano . Dallo
stesso incrocio pende la gemma anulare rappresentante S.
Francesco che riceve le stimmate, mentre i capitelli dell’arco
d’ingresso riproducono personaggi mitologici. La gemma
anulare, in pietra calcarea, considerate le proporzioni
rispetto alla cappellina e il panneggio dell’abito
di San Francesco, fa pensare che si tratti di opera eseguita
tra il 1600 e il 1700. In detta Sala del Campanile, da qualche
anno si allestiscono numerose mostre d’arte. Dalla
parte opposta alla sala del campanile l’antico refettorio
dei frati, ora trasformato in Sala Congressi. All’entrata
di questo, un grande atrio, ove, fino a metà dell’ottocento,
era la cucina del convento. Alla parete nord di questo ambiente
è ancora visibile il pozzo medioevale, che forniva
l’acqua per le necessità della cucina stessa.
Scendendo da questo ambiente, attraverso una scala, si può
intravedere la vecchia cucina del convento, ora adibita
a spazio per la preghiera. In comunicazione con la ex cucina,
l’atrio del convento con accesso dalla piazzetta esterna.
Interno
Esterno
La navata centrale
Il presbiterio
La navata destra
La navata sinistra
L'ultima cappella destra
La sacrestia
Il chiostro
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