PORTO TORRES - L’opposizione consilare ritorna sul rispetto dei diritti dei consiglieri comunali che non lesinano critiche alla maggioranza, in particolare sul suo metodo di operare divenuto «una regola» e sulla mancanza di coinvolgimento della minoranza su iniziative di confronto con alcune categorie di cittadini. L’ultimo “sgarbo” in occasione dell’incontro organizzato dall'amministrazione comunale con i titolari dei bar e dei ristoranti in sala Consiglio, per un confronto con il nuovo regolamento sull'utilizzo del suolo pubblico.

Oltre al comandante della Polizia Locale, Katia Onida, il sindaco Sean Wheeler e la presidente dell commissione consiliare Attività Produttive, Samuela Falchi, erano presenti alcuni consiglieri di maggioranza. «Per l'ennesima volta con grande rammarico siamo qui a constatare il modus operandi divenuto consuetudine e stabilito dalla maggioranza», protestano i consiglieri Paola Conticelli, Luciano Mura, Massimo Cossu, Massimiliano Ledda, Gianluca Tanda, Davide Tellini, Costantino Ligas e Alessandro Carta. «Troviamo a dir poco incomprensibili le iniziative poste in atto d'imperio da questo esecutivo - denunciano - rispetto alle molteplici problematiche che interessano i cittadini di questa comunità».

Principale responsabile di questa procedura sarebbe il Presidente del Consiglio che «da quando è stata eletta e secondo le sue preroragative (oltre al Sindaco e a qualche esponente di maggioranza) non coinvolge il resto dei consiglieri, o quantomeno i capigruppo». Aspetto che denota ancora una volta «la totale mancanza di collaborazione e condivisione da parte della stessa presidenza, con il resto dei colleghi votati dai cittadini come loro rappresentanti».

L'ultimo episodio, proprio ieri, relativo all'incontro organizzato dall'amministrazione con i commercianti, legato al regolamento sul suolo pubblico approvato dalla maggioranza e dal consigliere Claudio Piras, con il voto contrario della minoranza (e l’astensione di Paola Conticelli), una normativa che disciplina le installazioni di strutture precarie ed amovibili annesse agli esercizi commerciali artigianali alimentari e di somministrazione di alimenti e bevande. I commercianti contestano le misure del Regolamento in cui è previsto che la superficie massima dello spazio occupato non debba superare il doppio della superficie del locale e, in ogni caso, non può essere più ampia di cinquanta metri quadri. Il tasto dolente riguarda gli investimenti effettuati dagli esercenti sulle strutture che dovranno essere rimosse. I titolari di concessione delle strutture aperte avranno dodici mesi di tempo per mettersi in regola, mentre tutte le altre senza data di scadenza dovranno essere adeguate entro ventiquattro mesi.

Un argomento portato in Consiglio «evitando – sottolineano i consiglieri - in barba alla volontà condivisoria e alla tanto sbandierata democrazia partecipativa, il coinvolgimento diretto degli attori principali, ossia la categoria dei commercianti, tra la quale alcuni esponenti hanno declamato la loro disapprovazione in un aula consigliare occupata da soli esponenti di maggioranza». Nella nota i consiglieri ribadiscono «che sia giunta l'ora, dopo oltre un anno di amministrazione, di sdoganare questi inutili meet up privati e operare per contro, un'apertura a 360 gradi all'intero Consiglio istituzionalmente meritorio di attenzione e condivisione, poiché - concludono - lo stesso rappresenta un'ampia fetta di cittadini turritani, che continuano ad attendere risposte concrete che non arrivano mai».