ALGHERO – Perplessità da parte di Ninni Picinelli a proposito della recente approvazione dello schema di accordo tra Regione e Università di Sassari per la realizzazione del Polo di eccellenza agro-veterinario di Bonassai. Il segretario cittadino della Nuova Dc ribatte alle dichiarazioni entusiastiche del consigliere regionale Mario Bruno, che ha presentato come un "grande risultato per il territorio la nascita del polo a Bonassai". «L’Istituto di Bonassai ha rappresentato nel corso di questi ultimi 45 anni un incontestabile punto di riferimento per tutta la ricerca applicata nei settori zootecnico e caseario», sostiene Picinelli. «Bonassai quindi non aveva alcuna necessità di essere valorizzato in quanto gode di fama e collegamenti in campo scientifico, attestati da numerosissimi lavori che in alcuni casi rappresentano tuttora pietre miliari nei settori più su richiamati, con i maggiori Centri di ricerca nazionali ed internazionali». L’ex assessore poi, punta gli occhi sui 40 milioni di finanziamenti disponibili, a suo dire esigui per poter trasferire le due facoltà di veterinaria e agraria, «non sarebbero sufficienti 250 milioni di euro». «Sarebbe stato più semplice e certamente meno oneroso trasferire le due facoltà nella zona di Ottava, dove l’Università dispone già di strutture idonee alla ricerca e terreni su cui possibilmente edificare un campus universitario facilmente raggiungibile e godibile da parte di studenti e docenti». Picinelli infine pensa ai disagi che si incontreranno per raggiungere la nuova sede di Bonassai. «Basti ricordare che l’azienda si trova a 18 km da Sassari su una delle strade più trafficate dell’Isola, la Sassari-Alghero, poco o niente servita da mezzi pubblici, con grandi difficoltà di alloggio vista la saturazione, perlomeno delle abitazioni a prezzi compatibili con le disponibilità degli studenti, del mercato immobiliare di Olmedo e Alghero». L’esponente algherese della Nuova Democrazia Cristiana sostiene che «lo sbandierato progetto ambizioso capace di assicurare certezze sotto il profilo scientifico ed economico all’intero territorio del nord-ovest della Sardegna, sarà difficilmente realizzabile, e sopratutto non raggiungerà nessun risultato se non quello di spegnere quel faro della ricerca scientifica che ha visto in Bonassai una istituzione che tutte le regioni di Italia, e non solo, ci hanno sempre invidiato».

Nell foto Ninni Picinelli