Red
4 ottobre 2010
Sassari e Olbia-Tempio si incontrano
«Due Province unite per un Nord Sardegna più forte». Il messaggio parte da Sassari, piazza d’Italia, dove oggi i presidenti e gli esecutivi delle amministrazioni provinciali del Capo di Sopra si sono incontrati informalmente

SASSARI - «Due Province unite per un Nord Sardegna più forte». Il messaggio parte da Sassari, piazza d’Italia, dove oggi i presidenti e gli esecutivi delle amministrazioni provinciali del Capo di Sopra si sono incontrati informalmente, per la prima volta, col desiderio comune di «recuperare il tempo perduto, chiudere ogni pratica per la consensuale separazione amministrativa dei due enti e avviare una nuova stagione di collaborazione nell’interesse di tutto il territorio», come hanno detto a più riprese il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, quello di Olbia – Tempio, Fedele Sanciu, e i rispettivi assessori, presenti al gran completo per questa prima «prova tecnica di dialogo dopo anni di incomprensioni che hanno impedito di cogliere il risultato sperato, ossia la definitiva divisione tra le due amministrazioni».
Destinazione della missiva, Cagliari. Perché per rimettere tutti d’accordo basta una sola parola. «Il nostro peggior nemico, per affrontare il quale dobbiamo essere alleati e lavorare a concreti e seri progetti di sviluppo del nostro territorio nel suo insieme, è il cagliaricentrismo», ripetono tutti i presenti. Si parla della Sassari-Olbia, del sistema dei trasporti in generale, delle carenze del piano regionale dei rifiuti, di acqua, di energia, di porti e aeroporti. Si parla di tutto e affiora il risentimento nei confronti di «una Regione che, al di là dei colori politici, ci trascura e ci lascia soli dinanzi a una crisi di proporzioni allarmanti», ripetono gli amministratori provinciali.
Presidenti e assessori del Nord Ovest e del Nord Est non si erano mai trovati a uno stesso tavolo, e allora approfittano dell’occasione – dettata dall’esigenza di confrontarsi, con tanto di tecnici al seguito, sulle questioni che ancora impediscono l’effettiva emancipazione della Gallura – per confrontarsi, per parlare di strategie, per provare a ipotizzare qualche programma al quale lavorare assieme. E scoprono che «grazie al confronto e alla comune volontà di essere utili per il territorio, le distanze che si sono create in cinque anni possono essere colmate in una sola giornata di lavoro».
Almeno in linea di principio, ovviamente, perché poi resterà da capire cosa realmente non abbia funzionato nel passaggio di consegne tra la Provincia madre e quella più giovane, che dopo cinque anni vorrebbe iniziare a camminare sulle sue gambe. Oggi, tuttavia, è il giorno delle dichiarazioni d’intenti e del dialogo ritrovato, di tutto il resto si parlerà presto. Ma intanto da piazza d’Italia il messaggio è lanciato. «Non siamo divisi, abbiamo due amministrazioni in grado di monitorare meglio il territorio – avvertono le due Province – ma il Nord Sardegna è uno solo e sa perfettamente cosa vuole e quali potrebbero essere i rimedi per uscire dalla crisi».
|