ALGHERO - A vederlo, si faceva fatica a crederci: abbigliamento sportivo, maglia giallo-rossa a strisce verticali, e penultimo gradone in tribuna. E' l'alcalde, il sindaco della ciutat, che a presenziare alla partita che il 1945 Alghero giocava contro i galletti di Tempio ha vestito gli abiti dell’ultras. In verità quando lo hanno visto salire stancamente la tribuna, proveniente non dalla porta centrale, ma da quella di servizio, molti si sono toccati i gioielli: la casacca che indossava l’ultras Lubrano, aveva il numero 17.

Vabbè si dirà, c’è chi ci crede e chi no, ma sommando pochi fatturi, la grattiglia di molti era giustificata. Lubrano sui gradoni del glorioso Mariotti non è certo di casa, figuriamoci se si abbina la sua comparsa dopo due sconfitte consecutive della squadra algherese. Qualcuno si è spinto persino ad affermare che il sindaco abbia voluto ripercorrere la strada di Mario Bruno, che lo scorso anno al Mariotti era quasi di casa. Ma era giustificato, c’era il figliolo in campo che indossava la maglietta giallo-rossa, e i figli come si sa sono piezz e core. Ma Lubrano ieri ha meravigliato tutti. Partecipe, come un vero tifoso, ha dimostrato che la maglietta che indossava la voleva onorare sino in fondo.

E quando a fine partita, borsone nero in spalle, ha guadagnato la porta di servizio, era soddisfatto doppiamente: si era divertito e l’Alghero aveva vinto. Nonostante il suo numero 17. E per una sera si era liberato di tutte quelle angosce che lo tormentano da tempo. Ah, se lo avesse saputo Enrico Daga la marcatura a uomo l’avrebbe spostata da Via Columbano al Mariotti. E Gavino Tanchis (di Fertilia) lo pretenderà domenica prossima in tribuna con addosso la maglia gialla dei canarini, visto che sono primi in classifica? Ma lo immaginate il Sindaco di Cagliari Zedda in tribuna con la maglietta bicolore? O Ganau al Vanni Sanna con indosso la casacca rosso blu? Retaggi culturali, si dirà, noi siamo più avanti, come sempre, a precorrere i tempi.

Nella foto: Stefano Lubrano al Mariotti di Alghero