PORTO TORRES - Rimescolare le carte, rimettersi in discussione per tenere dritta la traiettoria sino a fine mandato. «Decisioni tutte interne al gruppo di appartenenza», così la maggioranza ha deciso di azzerare le commissioni consiliari e reimpostare gli incarichi.

Sulla scrivania della presidente del consiglio Loredana De Marco questa mattina sono arrivate le lettere di quattro presidenti dimissionari: Francesco Tolu, Samuela Falchi, Giuliano Velluto e Sara Cappellini rispettivamente alla guida delle commissioni Politiche sociali, Attività produttive, Ambiente e Cultura e sport, che seguono quelle del commissario di minoranza Claudio Piras dimessosi qualche minuto prima, e quelle del resto della minoranza che da oltre un mese aveva lasciato l’incarico polemizzando sulla scarsa frequenza delle riunioni, sollecitate sin dall’inizio legislatura affinché «determinati argomenti venissero trattati nelle sedi opportune e non solo negli uffici della giunta ne tanto meno seguiti "sottotraccia" come riferito dalla maggioranza».

I 5 Stelle parlano di «un gesto, condiviso da tutto il gruppo politico, che servirà ad eleggere nuovi presidenti in un'ottica di turnazione che è da sempre un nostro modus operandi». Rimangono al loro posto i presidenti Carlo Marongiu e Antonella Demelas, «loro hanno le competenze» dice il consigliere Piras nell’ultimo consiglio comunale «perché non è una questione politica ma puramente tecnica di capacità, affinché ciascun presidente sia consapevole del proprio ruolo». Dunque si tratta di riequilibrare gli impegni e «le responsabilità dei consiglieri del nostro gruppo, - aggiunge il gruppo di maggioranza – così andremo a proporre nuove presidenze delle commissioni in modo da ripartire celermente e con energie più fresche per il lavoro futuro che ci aspetta».

Ora si giocherà a carte scoperte, il consigliere Piras, il più fedele dell’amministrazione pentastellata potrebbe essere uno dei “fortunati” futuri presidenti, probabilmente la commissione Ambiente sarà quella che più di tutti gli compete. Il resto della minoranza potrebbe non accettare alcun incarico se non quella di rientrare come commissari e lavorare all’interno delle commissioni consiliari. Fra questi ci potrebbe essere il franco tiratore, quello che ha mostrato qualche nube di ambiguità politica e che qualche volta ha strizzato l’occhio alla maggioranza: è tutto da scoprire tra confusione e trasparenza.

Tuttavia si capirà nei prossimi giorni quando saranno convocate le commissioni, «ed una volta rieletti i presidenti e, si spera, - aggiungono i pentastellati - ricostituite le stesse anche con i commissari dimissionari, proporremo un calendario delle attività articolato, con date e scadenze certe, in modo da informare e coinvolgere il più possibile anche i cittadini attivi ed interessati a collaborare».