Red
6 ottobre 2010
Rifiuti, il nord ovest si appella alla Regione
«La Regione si faccia carico dei costi e dei disagi provocati dalla chiusura dell’impianto di compostaggio di Mores»

SASSARI - «La Regione si faccia carico dei costi e dei disagi provocati dalla chiusura dell’impianto di compostaggio di Mores». È l’appello partito questa mattina dalla sala Angioy del palazzo della Provincia, dove si sono incontrati l’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri, e gli amministratori comunali di tutto il territorio.
Sindaci e assessori hanno assiepato l’aula «per dimostrare quanto il problema sia sentito, è una situazione gravissima che non possiamo affrontare da soli», come hanno sottolineato i diretti interessati, che già una settimana fa si erano incontrati a Mores. «Per la Provincia di Sassari le normative in materia di tutela ambientale sono un limite invalicabile, perciò la chiusura dell’impianto della società S’Alga era inevitabile e non poteva essere rinviata oltre», è stata la premessa dell’assessore Denegri, promotore del confronto odierno, nato proprio con lo scopo di chiarire meglio la posizione dell’amministrazione provinciale e di lanciare l’idea di un’alleanza tra Provincia e Comuni in vista del necessario confronto con Cagliari.
«Aprire urgentemente una vertenza con la Regione», è stato il mandato che Denegri ha ricevuto alla fine della riunione di questa mattina. «Quanto prima inviteremo a Sassari il nuovo assessore», è l’impegno assunto dall’esponente dell’esecutivo di piazza d’Italia. Le richieste che il Capo di Sopra intende avanzare sono sostanzialmente due. «Anzitutto serve qualche provvedimento d’urgenza attraverso cui la Regione contribuisca ad abbattere i costi che stiamo sostenendo per dirottare i nostri rifiuti da Mores a Tempio e Ozieri», è l’appello più immediato.
La seconda richiesta è meno urgente solo in apparenza. «Bisogna riordinare e riorganizzare il sistema di gestione dei rifiuti», è la richiesta di Paolo Denegri. «Il piano regionale dei rifiuti va analizzato di nuovo in modo che, in base a quello, anche la Provincia possa definirne uno per il proprio territorio – sostiene l’assessore – è assurdo che l’intero sistema collassi se per una qualsiasi ragione viene chiuso un impianto, anche temporaneamente».
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