S.A.
14 ottobre 2010
Gli immigrati diventano mediatori "patentati"
Concluso questa mattina con la consegna degli attestati a tutti i partecipanti, il corso ha permesso a 19 cittadini stranieri di diventare mediatori

SASSARI - Sono diciannove, vengono praticamente da ogni parte del mondo, rappresentano le comunità migranti più presenti nel Nord Ovest Sardegna e da oggi sono mediatori “patentati”. Sono gli allievi del corso di Mediazione linguistica e culturale per cittadini migranti, ideato e realizzato dal settore delle Politiche per l’immigrazione della Provincia di Sassari con la collaborazione organizzativa e logistica delle Acli provinciali.
Concluso questa mattina (giovedì) con la consegna degli attestati a tutti i partecipanti, il corso ha permesso a 19 cittadini stranieri di avviare un percorso attraverso cui «creiamo reali condizioni di integrazione con l’inserimento lavorativo degli immigrati e consentiamo al territorio di offrire servizi adeguati a una nuova dimensione multietnica e multiculturale», come ha detto durante l’incontro in sala Sciuti l’assessore provinciale Rosario Musmeci, delegato sia per le Politiche dell’immigrazione che per quelle del Lavoro.
«Oggi completiamo un tratto importante lungo l’itinerario che vi conduce a una cittadinanza compiuta – prosegue Musmeci – grazie anche a enti, associazioni e organizzazioni che hanno condiviso con noi la necessità di promuovere vere occasioni di integrazione». In questo senso «il mediatore linguistico e culturale diventa un ponte per favorire l’incontro e la contaminazione tra culture diverse, che si possono fondere pur mantenendo ciascuna la propria identità», come ha aggiunto invece la rappresentante delle Acli, Serena Macone, che ha coordinato le attività del corso.
Per partecipare al corso, gli allievi hanno affrontato la selezione con la convinzione che la mediazione culturale faciliti le relazioni tra vecchi e nuovi cittadini, promuova la reciproca conoscenza e comprensione e favorisca un rapporto positivo fra soggetti di culture diverse. Il corso voleva infatti «promuovere e favorire lo scambio e l’integrazione, formando figure professionali che avranno il compito di facilitare la comunicazione e la comprensione, sia linguistica che culturale, tra gli utenti stranieri e gli operatori dei servizi pubblici», ha spiegato il dirigente del settore delle Politiche per l’immigrazione della Provincia, Giovanni Guido. Proprio per questo motivo «il ruolo del mediatore culturale è fondamentale per la sua funzione sociale al fine di promuovere e mettere in pratica efficaci strategie volte all’integrazione», è la convinzione del presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, che ha sostenuto l’iniziativa sin dall’inizio, nel corso del precedente mandato.
La fase didattica è stata dedicata all’insegnamento degli elementi di base dell’antropologia culturale, della comunicazione interpersonale, delle norme internazionali e italiane, della storia dei fenomeni migratori, dell’informatica, dell’inglese e del francese. Dopo la teoria i 19 aspiranti mediatori hanno svolto l’attività di tirocinio. Distribuiti in quattro gruppi linguistici misti, i 19 tirocinanti hanno affiancato a rotazione gli operatori della Provincia nei Csl (Centri servizi per il lavoro) di Sassari, Alghero, Ozieri, Castelsardo e Bonorva, ma anche alla Caritas e al patronato Acli di Sassari. Ora i più meritevoli saranno selezionati e lavoreranno per dodici mesi nei Csl e negli uffici del settore Lavoro dell’amministrazione provinciale.
|