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S.A.
11 luglio 2012
Latte sardo espatria verso offerte migliori
«Se le condizioni sono più vantaggiose rispetto al prezzo di monopolio dell’industria privata sarda, non è da biasimare, né tantomeno da contrastare la fuoriuscita di latte dall´isola»: il presidente regionale di Copagri, interviene sulla nuova polemica sul prezzo del latte

CAGLIARI - «Se le condizioni sono più vantaggiose rispetto al prezzo di monopolio dell’industria privata sarda, non è da biasimare, né tantomeno da contrastare la fuoriuscita di latte dall'isola, come hanno organizzato gruppi di pastori del nuorese e oristanese».
Con queste parole Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri, interviene sulla nuova polemica sul prezzo del latte aperta dall’onorevole Paolo Maninchedda - e proseguita dall'onorevole Mario Diana - sulla recente delibera di Giunta che detta criteri per la concessione, secondo quanto previsto dalla legge regionale n.15/2010, di un contributo "de minimis" ai pastori che destinano latte per prodotti diversi dal Pecorino romano.
Per Cirronis «spetta all’organo ufficiale incaricato dal Ministero per il controllo della Dop accertare scrupolosamente la rintracciabilità delle partite di latte destinate al Pecorino romano. L’assessore dovrà garantire, in sede di attuazione e verifica che i contributi siano concessi secondo la norma». «L'esigenza e la priorità è una seria programmazione dell’offerta di Pecorino romano all’interno del Consorzio di Tutela come reso possibile dal recente regolamento comunitario sulle nuove norme contrattuali nel settore del latte», aggiunge Pietro Tandeddu, coordinatore regionale di Copagri, «che rende vincolanti le scelte per i trasformatori».
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