ALGHERO - A pochi chilometri da Alghero, l'autoproclamato Gran Ducato di Porto Conte ha deciso di imbrigliare la falesia di Punta Giglio con reti metalliche. Il feudatario in loco, tal Mariano Mariani, così nomato da genitori di rara immaginazione, si dice convinto delle proprie azioni e a nulla valgono i richiami e le preoccupazioni di diverse associazioni naturalistiche. Nemmeno l'accusa del ricercatore Cnr e zoologo Ferdinando Boero o dell'intellettuale algherese Christian Mulas che, dall'altro del suo ruolo di presidente della Commissione Ambiente, ha convocato i membri consiliari per discutere non si sa bene poi cosa. Il Duca Mariani, supportato dal fedele Sancio Ramon Tilloca, tira dritto come “La Locomotiva” di gucciniana memoria, quella che si andò a schiantare nella penultima stoffa della mitica canzone anarchica, per intenderci.

A Casa Gioiosa, sono convinti che la ragione sia dalla loro parte e con l'aiuto di Dio, Patria e Natura riusciranno nell'ardua impresa di arginare gli eventuali crolli lungo l'alta costa. D'altronde, il duo Mariani-Tilloca ha già vinto altre battaglie. Come dimenticare la realizzazione del “Rifugio di Mare”, osteggiato dagli attivisti del comitato “Punta Giglio Libera” e da un esiguo numero di consiglieri d'opposizione (due o tre), nell'assoluto torpore della stragrande maggioranza della città? Il Gran Ducato è ormai “cosa loro” e nessuno è titolato a metterci naso. L'ormai ex sindaco Mario Conoci non aspetta che la fine del proprio mandato elettorale per potersi, finalmente, dedicare al suo principale hobby: presenziare ad inaugurazioni, festini e ziminadde. Il resto del caravanserraglio ha lo sguardo fisso sulle prossime amministrative, mentre il principale partito di sinistra ha eletto come segretario uno che (scusate mi dicono dalla regia che dopo l'articolo della settimana scorsa devo aspettare che gli passi l'incazzatura, quindi soprassediamo).

E così,mentre Punta Giglio si candida a diventare il paradiso di ogni wedding planner che si rispetti (mitico il matrimonio sardo-americano organizzato lo scorso maggio al “rifugio” di cui sopra), si pongono le basi per mettere in sicurezza le rocce a picco sul mare, alla faccia degli ornitologi scandalizzati, alla faccia dei trentamila firmatari della petizione contro la “mitigazione” del rischio frane, alla faccia di quel modo di agire ormai dimenticato che in molti chiamano ancora “buon senso”. Però, se volete conoscere come la pensa davvero il Duca Mariani riguardo al pensiero della popolazione algherese, non dovete far altro che appostarvi sotto le falesie di Capo Caccia e restare in ascolto. Sembrerebbe che proprio in queste prime serate d'autunno si senta una voce possente che dall'alto urla a squarcia gola: «Io sono io e voi non siete un cazzo!»