PORTO TORRES - Nell'ultima settimana di settembre l'Autorità Marittima di Porto Torres, coordinata dalla Direzione Marittima del Nord Sardegna, ha condotto una serie di verifiche mirate a monitorare la filiera commerciale della pesca marittima. In queste occasioni è stato accertato un caso di frode commerciale che ha portato i militari a segnalare alla competente Procura della Repubblica due ditte locali, una dedita alla cattura di prodotto ittico e l'altra dedita alla vendita all'ingrosso.

Durante una verifica presso una struttura commerciale all'ingrosso con sede a Porto Torres, i militari hanno notato la presenza di alcuni tranci di pesce già lavorati (eviscerati, liberati dalla lisca, decapitati e già ridotti in tranci) e dall'analisi è emerso che il prodotto ittico lavorato fosse Tonno Rosso. Tale specie è in una fase di ripopolamento a causa della forte depauperizzazione ed è per questo che la normativa comunitaria prevede che venga redatto da parte di chi effettua la cattura una sorta di Carta d'Identità dell'esemplare catturato.

Lo stesso documento deve poi essere sottoscritto dal personale delle Capitanerie di Porto, all'atto dello sbarco, al fine di consentire la regolare commercializzazione del prodotto. Per questo motivo le due ditte sono state sanzionate con un'ammenda da 4mila euro, oltre al deferimento all'autorità giudiziaria per frode in commmercio e al sequestro di 20 chilogrammi di prodotto ittico.