PORTO TORRES - L’assessorato regionale agli Enti Locali con data 18 novembre richiama il sindaco Sean Wheeler e la presidente del consiglio Loredana De Marco al rispetto dei diritti relativi alla richiesta di accesso agli atti e all’interrogazione presentata dal consigliere comunale sardista Davide Tellini in merito ai lavori dell’antemurale del molo di levante del porto. «E’ l’ennesima riprova dei tentativi di calpestare la dignità del Consiglio Comunale, perpetrati dal primo cittadino e dal Presidente dell’assemblea civica». Così il Partito sardo d’Azione denuncia fortemente la “deriva anarchica” intrapresa dall’amministrazione Wheeler nel condurre l’attività amministrativa, «che li sta portando ad eludere sistematicamente norme, regole e prassi consolidate che disciplinano ruoli e comportamenti dei singoli consiglieri, dell’ufficio di presidenza e dell’amministrazione nella sua interezza», attacca il Psd’Az.

Al rispetto del ruolo di una istituzione, quale è il consiglio comunale, «si preferiscono anteporre gli annunci mediatici su “bandi farsa” per la ricerca di assessori, i video messaggi ridicoli del primo cittadino e la gestione “muscolare” dei lavori dell’assemblea, il tutto condito di un dannoso, quanto inefficace, populismo sfrenato», sottolinea il partito dei quattro mori. La stessa approvazione a maggioranza del “question time del cittadino”, «è strumento che certifica inequivocabilmente la disconoscenza, da parte della maggioranza pentastellata allargata, dell’organo di rappresentanza democratica di una comunità», aggiunge la direzione del Psd’Az.

«Se tutto ciò è congeniale - prosegue - a chi interpreta il ruolo civico da perfetto yes-man, il Psd’Az, viceversa, condanna questi metodi autarchici, che cercano inutilmente di mettere il bavaglio a chi crede di svolgere a pieno titolo il compito che i propri elettori gli hanno affidato». Le richieste di accesso agli atti, un diritto di qualsiasi cittadino oltre che di un consigliere comunale, «capiamo possano creare disagio a chi amministra il bene pubblico come se fosse la propria azienda privata, ma - concludono i dirigenti del Psd’Az - fintanto che chi governa la città si ostinerà a nascondere atti di dominio pubblico, i nostri consiglieri continueranno ad utilizzare questo strumento che la legge le mette a disposizione, sindaco e presidente se ne facciano una ragione».