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Red 30 maggio 2018
Sardegna: debito pubblico ridotto
Tempi più rapidi nei pagamenti e fondi Ue tutti spesi. «Risultati importanti, abbiamo lavorato con grande impegno», ha dichiarato l´assessore del Bilancio Raffaele Paci presentando il rendiconto 2016 al Consiglio regionale
Sardegna: debito pubblico ridotto

CAGLIARI - «Ero sicuro che il Rendiconto 2016 sarebbe stato parificato, nonostante le difficoltà e il complicato percorso che abbiamo dovuto affrontare dopo la nota sentenza della Consulta, perché i conti erano in ordine». Lo ha detto l’assessore regionale del Bilancio Raffaele Paci intervenendo nell’aula di Via Roma, a Cagliari, dopo il dibattito che ha preceduto l’approvazione del Rendiconto 2016 parificato ad aprile dalla Corte dei conti.

«La Giunta Pigliaru ha dal primo momento lavorato a modifiche strutturali importanti, che sicuramente richiedono tempi lunghi e un forte investimento in capitale umano, infrastrutture e innovazione tecnologica. Ma i primi risultati ci sono, basta pensare al tasso di abbandono scolastico passato dal 23,5 del 2014 al 18,1percento del 2016, 5,4punti percentuali in meno, che hanno permesso alla Sardegna di essere la Regione che più è migliorata su questo fronte. E poi il calo della disoccupazione, l’aumento del Pil e dei consumi, l’incremento dell’export - ha ricordato il vicepresidente della Regione - Abbiamo intrapreso una dura battaglia sugli accantonamenti impugnando le ultime Finanziarie nazionali, ma la risposta dev’essere politica, come è stato ribadito anche di recente dalla Corte costituzionale. Certo bisogna migliorare ancora, accelerare i tempi, per esempio sulla realizzazione delle infrastrutture. Ma non è giusto far passare all’esterno di questo palazzo un’idea di fallimento della politica che non corrisponde alla realtà, perché stiamo lavorando molto e portando a casa risultati».

Quelli migliori si sono ottenuti sul fronte dei debiti, la cui situazione è nettamente migliorata. Nel rendiconto 2013, c’erano 5miliardi di residui passivi, ovvero somme da pagare, e 4 di residui attivi, le somme che la Pubblica amministrazione doveva incassare. Dunque un disavanzo occulto di un miliardo di euro. Nel rendiconto 2016, i residui passivi sono scesi a 3,2miliardi, e gli attivi a 3,7: dunque, sono stati smaltiti 1,8miliardi di debito ed il disavanzo di un miliardo si è trasformato in un avanzo di 500milioni. Per quanto riguarda le perenzioni (debiti per i quali bisognava trovare copertura), si è passati dai 2,3miliardi del 2013 a 1,3 del 2016. La percentuale dei pagamenti è passata dal 76percento del 2015 all’82percento del 2016, con i tempi rientrati nella media prevista dall’Ue, e questo significa che la Sardegna non è più una Regione viziosa, ma virtuosa. Infine, i fondi comunitari: «Abbiamo speso tutto, nonostante avessimo trovato una situazione di ritardo, siamo riusciti a rendicontare tutto il programma 2007-2013 e ora siamo concentrati sul 2014-2020, con il primo tagliando previsto a fine dicembre. Anche qui sappiamo che serve accelerare sui tempi, che gli uffici devono attuare con più rapidità le politiche decise da Giunta e Consiglio. Ma abbiamo raggiunto risultati importanti e che rivendico con forza», ha aggiunto Paci.

«Il 2016 è stato il primo anno della contabilità economico-patrimoniale, che sarà ulteriormente sviluppata per i consuntivi del 2017. Ricordo che il decreto legislativo 118 prevede che la contabilità economico patrimoniale affianchi la contabilità finanziaria solo a fini conoscitivi, e che dunque non sia sottoposta a parifica, proprio nella consapevolezza della difficoltà da parte degli Enti locali di ottemperare a una novità così importante. Noi abbiamo censito già oltre 15mila immobili, ne dobbiamo censire altri 1500, e la gran parte viene valorizzata dal punto di vista economico patrimoniale. Continuiamo a lavorare con grande impegno - ha concluso Paci - con l’obiettivo di migliorare la situazione economica e occupazionale della Sardegna».
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