ALGHERO - Il comitato pescatori nord-sardegna denuncia la grave situazione dell’emergenza gasolio che sta mettendo in crisi le imprese di pesca del territorio. Ferma presa di posizione del presidente Giovanni Del Rio che, in una lettera al presidente della regione Soru, elenca tutte i problemi che attanagliano in comparto. «I distretti di pesca e le conseguenti aree di ripopolamento non hanno ancora visto la luce, le avversità meteorologiche e soprattutto il caro-gasolio che nel nord-ovest e aumentato più che in tutto il resto della Sardegna, sta mettendo in ginocchio le imprese di pesca del territorio», dichiara l'algherese. «Da alcuni giorni le nostre imbarcazioni rimangono ferme nei porti, il rischio è che, permanendo lo stato attuale delle cose, molte imprese di pesca chiudano definitivamente, con il conseguente risultato di vedere molte famiglie da un momento all’altro senza nessun reddito da lavoro». Giovanni Del Rio denuncia con forza il caro-gasolio: le marinerie del nord-ovest della Sardegna subiscono un vero e proprio cartello da parte dei gestori dei depositi del gasolio-pesca. «Infatti se nel centro-sud dell’isola il gasolio ha raggiunto il costo di 70 centesimi al litro, nel nord ovest la situazione è ancora più pesante con il prezzo accertato di 97 centesimi al litro». Ad Alghero - incalza Del Rio - nella stessa giornata lavorativa, le grosse imbarcazioni da pesca in transito, pagano il gasolio a 80 centesimi al litro, le piccole imbarcazioni locali lo pagano a 95 centesimi. «Nei porti di pesca del nord-ovest della Sardegna dove esistono depositi di carburanti per la pesca - conclude - non viene mai esposto il prezzo giornaliero del gasolio, contravvenendo alle più normali regole della trasparenza sui prezzi».