Giuseppe Fadda
20 gennaio 2015
L'opinione di Giuseppe Fadda
Una cultura del Parco contagiosa per gli algheresi
Esprimo soddisfazione per l'elezione del rinnovato Cda del Parco Regionale di Porto Conte con a capo l'ex professore della Facoltà di Agraria, Antonio Farris, con tutti i voti della maggioranza, e con lui nel Consiglio d'amministrazione Edoardo Morette e Luigi Cella. L'auspicio è che, con il nuovo assetto, il Parco assuma a tutti gli effetti un ruolo da prototagonista nella diversificazione dell'offerta turistica ed in quella economica delle produzioni agricole ed artigianali. A 15 anni dalla sua istituzione il Parco Naturale deve diventare un ente moderno ed efficiente, in grado di essere uno degli stumenti per rilanciare l'economia ed il territorio di Alghero, oltre a svolgere un fondamentale ruolo di tutele e di valorizzazione degli habitat naturali che gli sono stati affidati.
Un Parco dove i suoi confini ricadono tutti nel Comune di Alghero, è già di per se un'area unica in quanto a peculiarità, geomorfologia, archeologia, flora e fauna. Deve strutturarsi amministrativamente per gestire in modo unitario la contigua Area marina protetta di Capo Caccia-Isola Piana, per co-gestire le aree SIC (Siti di Interesse Comunitario) presenti sul territorio e la ZPS (Zona di Protezione Speciale) della laguna del Calich. Dovrà inoltre rivedere la sua perimetrazione, aprendo un ampio dibattito, con l'eventuale inserimento di aree agricole vicine e la definizione di una fascia pre-parco. Coinvolgere maggioramente le aziende e imprese agricole del territorio per allargare le “Produzioni del Parco” e garantire maggiori ricadute economiche sul territorio di Alghero, come avviene in molti parchi esistenti non solo in Italia.
In questi 15 anni molto è stato fatto e molto resta da fare. Si dovrà lavorare per inserire il Parco nel contesto cittadino e migliorarne la sua immagine all'interno della rete dei Parchi Regionali della Sardegna e collegare il territtorio del Parco alle aree protette contigue di Baratz e Asinara a nord, Capo Marargiu e Bosa verso sud. Il Parco dovrà attuare un urgentissima politica di bonifica e recupero dei fondali marini, delle coste, delle pinete, delle servitù militari, della laguna del Calich e delle altre aree degradate o compromesse presenti all'interno della della perimetrazione. Insomma, è necessario che la cultura del Parco contagi tutti e ciò possa trasformarsi in nuove e importanti occasioni con ricadute economiche dirette sul territorio algherese.
* Capogruppo "Per Alghero"
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