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Alguer.itnotiziealgheroPoliticaCoste › Divieto balneazione con le boe. Pais: «disastro per il territorio»
S.A. 13:00
Divieto balneazione con le boe
Pais: «disastro per il territorio»
Campo boe a Capo Caccia, Pais (Lega): Divieto alla balneazione conferma la mia posizione. Un disastro annunciato per il territorio
Divieto balneazione con le boe. Pais: «disastro per il territorio»

ALGHERO – «Il disciplinare attuativo del Parco regionale di Porto Conte e l’ordinanza sulla sicurezza balneare appena emanata dalla Capitaneria di Porto certificano in modo inequivocabile ciò che sostengo da mesi: la balneazione è incompatibile con la presenza di un campo boe negli specchi acquei interessati». Lo dichiara Michele Pais, consigliere comunale della Lega ad Alghero, che torna a denunciare con fermezza la gravità delle scelte adottate per la realizzazione del campo boe a Capo Caccia - Isola Piana. Nel mirino, in particolare, l’articolo 3, comma 1, punto C dell’ordinanza, che ribadisce il divieto di balneazione nelle aree concesse per il mantenimento dei campi boe: «Una conferma – incalza Pais – della fondatezza delle mie osservazioni, da sempre colpevolmente ignorate dagli amministratori del Parco di Porto Conte, i quali hanno ostinatamente negato questa evidente incompatibilità».

Secondo il consigliere leghista, «si sta spendendo denaro pubblico per un’infrastruttura che, se mai dovesse entrare in funzione, rappresenterebbe un disastro per l’intero territorio del Nord Ovest Sardegna. Tutto ciò per l’ottusità di chi ha rifiutato la mia proposta di sospendere i lavori e rivedere il posizionamento del campo boe, evitando di occupare specchi d’acqua esterni all’Area Marina Protetta e da sempre liberamente fruiti dai diportisti dei porti di Alghero». Pais avverte inoltre sul rischio concreto di danno erariale: «Qualora si decidesse, a questo punto, di non attivare il campo boe realizzato con fondi europei, le responsabilità economiche e amministrative sarebbero pesantissime e ricadrebbero su chi ha imposto queste decisioni senza ascoltare il territorio». «Dal disciplinare e dall’ordinanza emergono in modo chiaro tutte le ragioni che ho sostenuto con determinazione in questi mesi – conclude – ed è per questo che la mia battaglia prosegue. Lotterò per la libera fruizione del mare di Alghero, per la tutela degli operatori economici e di un intero comparto nautico oggi a rischio, nonostante abbia sempre operato nel pieno rispetto dell’ambiente. Continuerò anche a vigilare sulla correttezza dell’utilizzo dei fondi pubblici: il denaro dei cittadini non può essere sperperato in progetti inutili e dannosi».



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