SILIGO - Sono iniziati in questi giorni a Siligo (Sassari) i lavori della prima edizione della Scuola estiva di archeologia medievale (Seam), organizzata dalla cattedra di Archeologia medievale dell'Università di Sassari e dal Comune di Siligo, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro. L'attività della Scuola consiste nello scavo didattico nel villaggio post-medievale abbandonato di Villanova Montesanto (Bidda Noa), dal 18 luglio al 31 agosto, per un totale di 250 ore.

I lavori sono realizzati in regime di concessione ministeriale di scavo al Comune di Siligo, con la direzione di Marco Milanese, professore ordinario di Archeologia medievale dell'Università di Sassari e coordinatore di un'èquipe di archeologi medievisti dell’Ateneo sassarese: Maria Cherchi, Maria Chiara Deriu, Alessandra Deiana, Maria Antonietta Demurtas, Gianluigi Marras, Giuseppe Padua, Emanuela Sias.

I partecipanti alla Scuola sono una trentina di laureati e studenti appartenenti a nove Università italiane e straniere, tra cui naturalmente l'Ateneo di Sassari, da cui proviene la maggioranza dei corsisti. Tra gli iscritti ci sono studenti delle Università di Barcellona, Cagliari, Pisa, Genova, Napoli Federico II, Napoli L'Orientale, Bari e Salento.

Il progetto della Scuola è mirato all'apprendimento nel contesto della ricerca e anche il ciclo di lezioni previsto quotidianamente dal programma è fortemente ancorato allo scavo archeologico, per sviluppare una coscienza critica da parte dei corsisti che sono direttamente resi partecipi dell'agenda della ricerca, del suo sviluppo e aggiornamento. «La riflessione teorica - spiega Marco Milanese - si sviluppa sia sui metodi, sulle tecniche e strategie della prima campagna di scavo nel villaggio abbandonato, ma anche sul significato dei reperti venuti alla luce e sulle dinamiche storiche specifiche del sito e complessive del territorio storico del Meilogu, dove si trova il sito».

Nella foto: Marco Milanese