Red
26 novembre 2013
Ritardi Tares, scatta la denuncia
I ritardi nell´invio degli avvisi di pagamento ai contribuenti di Alghero e la doppia proroga (in realtà la seconda non è ancora formalizzata) non passano inosservati

ALGHERO - Polemiche ad Alghero intorno ai ritardi accumulati dalla pubblica amministrazione nell'approvazione del nuovo regolamento Tares prima, e nella predisposizione degli avvisi di pagamento Secal da inviare ai contribuenti poi (per pagamenti fino al 9 dicembre non si dovrebbe incorrere in sanzioni [ LEGGI]. Tanto che alle lamentele di numerosi cittadini si somma l'invio di una dettagliata informativa da parte del geometra Raffaele Cadinu alle autorità competenti, con la richiesta di far piena luce sulla vicenda. Di seguito la lettera integrale inviata al Quotidiano di Alghero.
Egregio Direttore
Ho potuto vedere, questi ultimi giorni e di persona, l’incredibile “bolgia” presso gli uffici della Secal a causa della Tares, e mi sono domandato come tutto ciò sia potuto accadere. Quello che appare chiaro è la assoluta superficialità manifestata da chi doveva essere quantomeno “responsabile” del calcolo della tempistica, credo infatti che non si possano emettere 25.000 avvisi di pagamento da evadere tutti in una decina di giorni, posto che gli orari di apertura al pubblico non sono continuativi e non prevedono nemmeno 8 ore al giorno. Dividendo infatti 25000 avvisi per 10 giorni lavorativi (dal 18 novembre al 29 novembre) per 8 ore per i 3 sportelli “Tares” aperti al pubblico (cosa solo virtuale) si ha il risultato di oltre 104 pratiche all’ora per ciascun addetto, cioè oltre una pratica e mezzo al minuto, senza che il funzionario possa nemmeno recarsi in bagno una sola volta!!!, una cosa fuori da ogni logica. Le stesse “menti” organizzative, una volta scoperta l’impossibilità sia da parte dei pochi operatori di sportello sia da parte dei cittadini di ottemperare alla montagna di avvisi da espletare entro il 29 di novembre, decisero una proroga con la delibera n° 342 del 11 ottobre 2013. Allora mi sono chiesto del come mai, essendo noto già da tale data il potenziale ritardo, si sia aspettato sino ad oltre la metà di novembre per iniziare a trasmettere qualche avviso di pagamento, e del come mai la stessa “mente” occulta sia poi stata costretta, per tappare le falle disorganizzative, ad emettere una nuova proroga sino al 9 di dicembre? Chiedendo in giro per gli uffici è però affiorato un dubbio che, se vero, può determinare responsabilità diverse e più gravi di quelle morali. Premetto infatti che i dati di noi contribuenti sono elaborati dal programma informatico di una nota ditta. Parrebbe inoltre che la Secal si sia rivolta, 4 o 5 mesi orsono, alla stessa società informatica per l’acquisto di un pacchetto software per l’elaborazione dei dati per il calcolo della Tares. Dopo aver acquistato il predetto programma qualcosa è andato storto durante il trasferimento dei dati, così come riportato nella delibera n° 342, e la Secal ha trasmesso una “nota” all’Amministrazione in data 10 ottobre 2013, riferendo che non avrebbe fatto in tempo a stampare gli avvisi. Credo che se tutto ciò fosse accaduto a giugno, il tempo per sapere cosa fare e come farlo sarebbe stato sufficiente, quindi in tempo utile per il calcolo e la trasmissione degli avvisi di pagamento per tempo evitando disagi, malumori e perdite di tempo ai cittadini. Pertanto il dubbio che mi è sorto è che se tutto ciò è originato da una qualche difficoltà del trasferimento dei dati dei contribuenti dal vecchio programma del Comune a quello nuovo acquistato dalla Secal, per quale motivo noi cittadini dobbiamo subire danni sorti da problematiche che competono esclusivamente altri cioè proprio la Secal? Per quale motivo l’Amministrazione con i suoi responsabili non ha adottato le stesse misure che hanno adottato gli altri comuni limitrofi permanendo in regime Tarsu ed evitare tutti questi problemi, considerato che era in tempo a farlo visto che ancora non aveva approvato il bilancio preventivo? Al fine di risolvere l’arcano ho ritenuto opportuno inoltrare, naturalmente in maniera più dettagliata, le stesse lamentele agli Enti e alle Autorità preposte perché possano fare luce sulla vicenda.
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