Red
30 maggio 2017
Fumo tossico ad Olbia: nomade in manette
Nel fine settimana, durante un controllo per la prevenzione dei reati in genere, nel campo nomadi in località Conca Onica del Comune di Olbia, i militari della Stazione di Olbia Poltu Quadu hanno arrestato una 43enne bosniaca 43enne mentre era intenta a bruciare fili, motori ed altro materiale elettrico contenente rame

OLBIA - Nel fine settimana, durante un normale servizio di controllo per la prevenzione dei reati in genere, nel campo nomadi in località Conca Onica del Comune di Olbia, i Carabinieri della Stazione di Olbia Poltu Quadu hanno arrestato una 43enne bosniaca 43enne, mentre era intenta a bruciare fili, motori ed altro materiale elettrico contenente rame, per separare la plastica dal rame e dal ferro per poter trarre un facile guadagno dalla successiva vendita del metallo. I fumi tossici sprigionatisi hanno interessato un’area di un chilometro quadrato.
La tecnica di bruciare il materiale isolante che avvolge il prezioso metallo conduttore viene utilizzata per velocizzare le operazioni di bonifica ed ottenere, in poco tempo e senza fatica, il rame che, considerato l’elevato valore economico, verrà rivenduto con ricavi consistenti. Ovviamente, i fumi prodotti dalla combustione del materiale plastico causano un elevatissimo danno per la salute pubblica e per l’inquinamento ambientale. Ieri mattina(lunedì), è stato convalidato l’arresto e la donna è stata rimessa in libertà in attesa del processo.
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