ALGHERO - «E’ una vergogna! Non solo dal punto di vista estetico. Ormai bisogna stare attenti a non inciampare ad ogni passo in una nuova bancarella». A lanciare l’allarme sono alcuni commercianti del Centro Storico, ormai stanchi da questa forma di concorrenza, a detta loro, sleale. Ma il disagio, come vedremo, è più ampio. Si parla di un’economia del paese ormai piuttosto “tirata”. Le attività commerciali vengono certamente danneggiate dai banchetti che gli si posizionano davanti. «Noi abbiamo oggetti di pregio – spiega la proprietaria di una bottega artigiana - ma vendiamo anche i classici “orecchini da trenta euro”. Ma davanti al nostro negozio, troviamo sempre qualche ambulante che li vende a meno. Ci sono ambulanti che fanno incassi, che alcune attività si sognano». La richiesta chiara è di regolamenti per tutti. I negozianti “classici”, se non pagano tasse, affitti, gabelle, stipendi e contributi ad eventuali dipendenti, rischiano la chiusura dell’esercizio. Normale quindi una disparità di prezzi, rispetto all’ambulante improvvisato, sgravato di tutti questi “costi d’esercizio”. Ma l’analisi della zona, da parte dei commercianti, si allarga anche ad altri aspetti, come il “Mercatino dell’Antiquariato” che va in scena ogni ultimo sabato del mese in Piazza Civica, che, pare «stia progressivamente peggiorando». «Andrebbe fatta una più attenta selezione». Ma le proteste colpiscono a 360 gradi. Sporcizia dilagante, rumore e chiasso esagerato. «L’altra notte, dopo le 24, c’era ancora chi faceva uno spettacolino musicale in Piazza Civica, sotto le finestre di persone che la mattina lavorano. Si cerca di evitare, sennò bisognerebbe chiamare il 113 ogni sera». Gli strali si spostano anche su alcune attività della zona, prevalentemente pizzerie, che lasciano i loro rifiuti maleodoranti per la strada, proprio dove passano i possibili avventori degli esercizi commerciali ancora aperti o la notte, tanti turisti. Per tacere, infine, dei problemi fognari e di scarico della zona. «Questa stagione ormai è andata, ma bisogna dire basta con forza».

Foto d'archivio