Red
10 ottobre 2018
Rapina in casa: 39enne in manette
I Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia e della Compagnia di Bono hanno arrestato un 39enne già noto alle Forze dell´ordine, perché responsabile di una rapina in abitazione avvenuta la sera del 17 gennaio ai danni di un uomo anziano, solo e con difficoltà motorie

OLBIA – Ieri sera, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia e della Compagnia di Bono, dopo un’indagine condotta dai militari della Stazione di Loiri Porto San Paolo e protrattasi per diversi mesi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Tempio Pausania, hanno tratto in arresto un 39enne già noto alle Firze dell'ordine, residente ad Olbia, ma in realtà domiciliato a Bono, perché responsabile di una rapina in abitazione avvenuta la sera del 17 gennaio ai danni di un uomo anziano, solo e con difficoltà motorie.
La vittima si trovava sola nella sua casa di Loiri Porto San Paolo e si stava riscaldando davanti al camino quando, all’improvviso, hanno fatto irruzione due sconosciuti, incappucciati e con i guanti, che lo hanno preso con la forza, legato ai polsi con delle fascette di plastica ed imbavagliato utilizzando del nastro adesivo. I due hanno chiesto dove tenesse le armi che aveva detenuto regolarmente in passato (non sapendo che gli erano state ritirate proprio dai Carabinieri qualche tempo prima, perché non aveva più titolo per tenerle) e si sono impossessati di alcuni gioielli. Mentre erano impegnati, invano, a cercare le armi, i due malviventi sono stati interrotti da una vicina di casa, che aveva bussato alla porta per assicurarsi delle condizioni dell’amico che vive da solo e sono scappati da una finestra sul retro, facendo perdere le proprie tracce nella zona boschiva che si trova alle spalle del centro abitato.
L’indagine è stata condotta dai militari della Stazione di Loiri Porto San Paolo e della Sezione Operativa di Olbia, con la collaborazione del Ris di Cagliari. Il contributo della squadra rilievi dei Carabinieri di Olbia e del Ris sono stati fondamentali, perché grazie ad un sopralluogo è stato possibile individuare il dna di uno dei rapinatori e assicurarlo alla giustizia. Ora, il 39enne si trova nel carcere di Nuchis a disposizione dell’Autorità giudiziaria, che procederà ad interrogarlo nei prossimi giorni.
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