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El Cant de la Sibil·la a les Catedrals de la Mediterrània
Un’iniziativa culturale di straordinaria importanza, così è stato definito il progetto "El Cant de la Sibil·la a les catedrals de la mediterrània" volto a preservare e valorizzare una delle tradizioni paraliturgiche più antiche del Mediterraneo occidentale

ALGHERO - Presentato nella suggestiva cornice dell’Aula capitolare della Cattedrale dell’Immacolata Concezione in Alghero, l'evento riunisce le quattro versioni del Canto della Sibilla che ancora sopravvivono nelle città mediterranee di tradizione catalana. Dopo il primo storico concerto che le ha riunite insieme a Palma, Maiorca, nel gennaio del 2024, ora le quattro sibille si incontreranno nel Duomo algherese, interpretate da quattro rispettivi sibil.lers, come vengono chiamati i solisti che hanno l’onore di farsi voce della secolare tradizione. Nell’occasione del 24 ottobre ad Alghero le sibille saranno interpretate da Nadia Akaarir i Tomàs per Maiorca; Mariona Llobera i Trias per Barcellona; Gabriel André Padilla Velasco per Valencia e Gabriele Catalano per Alghero.
Il Cant de la Sibil·la è un dramma paraliturgico di origine medievale che rappresenta la profezia del Giudizio finale. La tradizione affonda le sue radici nella cultura greca antica, successivamente incorporata dal cristianesimo. «Questo Canto – ha spiegato il maestro del Coro Polifonico di Alghero, Ugo Spano - é conosciuto nella nostra tradizione locale con il nome “Senyal del Judici”, e rappresenta molto più di una semplice melodia medievale: è la voce di secoli di fede, memoria e resistenza culturale». Ogni Notte di Natale, alla luce tenue della Cattedrale di Alghero, risuona questo canto paraliturgico, che ha introdotto la Messa del Gallo da tempi immemorabili. Un canonico della cattedrale, e più di recente un giovane solista, nella solennità del momento eleva questa antica profezia che annuncia il Giudizio Finale, creando un'atmosfera di raccoglimento e contemplazione che abbraccia i secoli. Il sentimento che impregna questi momenti è di spiritualità profonda e intima, dove il sacro si manifesta attraverso note che sembrano discendere direttamente dal Medioevo.
La storia di questo canto è intrisa di resistenza e fedeltà alle sue radici. Anticamente molto diffuso in tutto il territorio catalano, fu proibito dopo il Concilio di Trento, quando fu considerato estraneo alla liturgia ufficiale. «Tuttavia – ha precisato il parroco della Cattedrale, Mons. Angelo Cocco - solo due cattedrali continuarono a preservare questa preziosa eredità: Alghero e Maiorca. Qui, generazione dopo generazione, canonici e fedeli hanno conservato intatta questa tradizione, permettendole di sopravvivere ai secoli e ai cambiamenti». Oggi stiamo assistendo a una rinascita straordinaria. Il Canto della Sibilla è tornato a risuonare con rinnovato vigore, diventando un potente simbolo di identità e cultura per la Catalogna e tutti i territori con influenza linguistica catalana. È un segno tangibile di come le tradizioni possano rivivere e riconnetterci con le nostre radici più profonde.
Il progetto "El Cant de la Sibil·la a les Catedrals de la Mediterrània" si configura come un'iniziativa di eccezionale valore culturale che dimostra come il patrimonio immateriale possa fungere da ponte tra comunità diverse, mantenendo vive tradizioni millenarie e adattandole alle esigenze contemporanee di dialogo e comprensione reciproca nel bacino mediterraneo.
El cant de la sibil·la a les catedrals de la mediterrania è finanziato dalla Regione Sardegna - cartellone delle Manifestazioni Tradizionali - dal Comune di Alghero, dalla Diocesi di Alghero-Bosa, dalla Fondazione di Sardegna, Fondazione Alghero e dalla Camera di Commercio di Sassari, programma Salude&Trigu, e organizzato operativamente dal Coro Polifonico Algherese.
Il Progetto avrà altri momenti di valorizzazione del Canto: certamente l’esecuzione il 24 dicembre, nella sua storica collocazione di introduzione alla Solennità della Notte di Natale, ma anche una importante azione di didattica che si svolgerà nei prossimi due mesi, attraverso sezioni espositive ed educazione musicale, che coinvolgerà alcune classi di scuola primaria e secondaria al fine di insegnare il canto alle nuove generazioni e garantirne la sua durata oltre il nostro tempo.
Le Quattro Tradizioni Coinvolte:
Maiorca - La Tradizione Riconosciuta UNESCO: Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità UNESCO dal 2010 - La versione più preservata e istituzionalmente riconosciuta;
Barcellona - La Rinascita Catalana - Recuperata nel XIX secolo grazie all'interesse dei folcloristi - Rappresenta la continuità della tradizione nella Catalogna continentale;
Valencia - L'Eredità del Reino de Valencia - Tradizione che si mantenne fino al XVI secolo in diverse cattedrali della Penisola Iberica - Viene interpretata annualmente nella Cattedrale di Valencia come preludio al Natale;
Alghero (L'Alguer) - La Voce Sarda-Catalana - Unica sopravvivenza della tradizione in territorio sardo e Italiano - Testimonianza dell'eredità catalana in Sardegna
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