Ritorna sugli schermi la puntata di "Annozero" senza il vignettista più famoso d´Italia. Continua la polemica con "Il Giornale". Vuchich: «La grandezza della politica e di un Governo si misura dalla libertà che lascia alla satira di poter esprimere il dissenso»
ALGHERO - Addio indipendenza nell'informazione, proprio come nella Magistratura: Tutti parlano di libertà, ma davvero libero, in questa grande macchina fatta di giornali, televisione e quotidiani, non è nessuno, tutti pesantemente oppressi dal potere economico, in mano sempre più alla politica. E così ritorna nelle prime pagine dei giornali la censura, oggi tocca al vignettista più popolare d'Italia, Vauro, in onda su "Annozero" di Michele Santoro.
La polemica (tutta politica) una settimana fa, nel giorno del lutto nazionale per il terribile terremoto che ha scosso l'Abruzzo e l'Italia intera, quando aveva preso di mira le lentezze nei soccorsi e negli interventi di protezione civile e vigili del fuoco nelle aree devastate dal sisma. La puntata metteva in guardia da possibili infiltrazioni mafiose nelle operazioni di ricostruzione, e non solo. Dopo giorni di polemiche e tensioni la decisione del direttore generale della Rai, Mauro Masi, di sospendere Vauro.
Giovedì notte la nuova puntata su Raidue (ascolti record, 20.84% di share, pari a 5.277.000 spettatori): Vauro è assente da Annozero ma le sue vignette ci sono e raccontano la via crucis del precario. A sostituire il vignettista, Francesca Fornario, anche lei autrice satirica. Santoro le ha dato la parola e la Fornario ha mostrato le vignette di Vauro, dando vita a una conversazione virtuale con Vauro carica di riferimenti ironici alle polemiche di questi giorni.
L'impostazione della puntata "riparatrice" però, non piace al direttore del " Il Giornale", di proprietà della famiglia Berlusconi, Mario Giordano. «Se questa è la puntata del riequilibrio, a me sembra piuttosto una puntata di sfida, di attacco e di rilancio», dichiara Giordano, che nell'edizione di oggi (venerdì) dedica ancora ampio spazio a Michele Santoro e ad "Annozero".
Giù le mani dalla satira. Il vignettista di Alguer.it Marco Vuchich, vincitore lo scorso anno del Premio Forte dei Marmi (il Pino Zac) proprio con Vauro e Santoro, ribadisce la necessità di libertà e indipendenza nel campo della satira. A volte può capitare di esagerare, ma una vignetta rientra nei canoni della libertà di espressione, «la satira è rimasto l'ultimo baluardo nei confronti del pensiero unico che vuole la politica attuale». «In Italia c'è un fastidio diffuso e una grossa ingerenza della chiesa - sottolinea Vuchich - la grandezza della politica e di un Governo si misura dalla libertà che lascia alla satira di poter esprimere il dissenso»/
VIGNETTE
Nella foto il vignettista di Alguer.it Marco Vuchich e Vauro, in occasione del Premio di Satira politica Forte dei Marmi del 2008