SASSARI - Oltre 400 iscritti, 250 relatori e migliaia di pagine di pubblicazioni presentate. Sono solo alcuni dei numeri del XIX Convegno internazionale di studi “L’Africa Romana” che è iniziato stamattina (giovedì) con il discorso di apertura letto dal rettore Attilio Mastino nell’aula magna dell’Università di Sassari. Una rassegna archeologica fondata 27 anni proprio da Mastino, da un anno alla guida dell’Ateneo sassarese e da più di trenta archeologo e professore di Storia romana.

Sono intervenuti alla cerimonia di apertura dei lavori anche il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari, Bruno Massabò, in rappresentanza delle Soprintendenze Archeologiche della Sardegna, Abdelahy Mzoughi, direttore dell’Agence Nationale du Patrimoine de Tunisie e Nabil Khallala per l’Institut National du Patrimoine de Tunisie.
Una quattro giorni di studi sull’archeologia, che ha richiamato studiosi, studenti e appassionati da tutto il mondo, quest’anno dedicata all’approfondimento del tema della “trasformazione dei paesaggi del potere nell’Africa settentrionale fino alla fine del mondo antico”.

Il Convegno, che terminerà domenica, è organizzato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia, dal Dipartimento di Storia, dalla Scuola europea di dottorato “Storia, letterature, culture del Mediterraneo” e dal Centro di studi interdisciplinari sulle province romane e ha ottenuto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell’anno della Gioventù dichiarato dalle Nazioni Unite. Nei quattro giorni del Convegno saranno descritte anche le scoperte fatte dagli archeologi dell’Università di Sassari con gli scavi in Tunisia a Uchi Maius, conclusi a ottobre dopo quindici anni da una squadra di archeologi e studenti guidata da Marco Milanese e a Neapolis, sul Capo Bon.

Nella foto: Il Rettore Attilio Mastino nel discorso di apertura