S.A.
14 settembre 2015
Al Siotto di Cagliari gli immigrati accolgono studenti: «vergognoso»
Il dirigente scolastico ha lanciato un messaggio di solidarietà di fronte a tragedie umanitarie. L´iniziativa è stata contestata dal gruppo Noi con Salvini

CAGLIARI - Le lezioni per gli 850 studenti del liceo classico Siotto Pintor di Cagliari sono iniziate regolarmente oggi, lunedì 14 settembre, con un orario completo fin dal primo giorno. Se lo scorso anno ad accoglierli erano presenti le massime autorità locali e della scuola, «quest'anno il nostro Liceo manda un messaggio di pace e di solidarietà di fronte alle tragedie umanitarie - ha spiegato il dirigente scolastico Peppino Loddo - e così nel 'Comitato di accoglienza' troveranno ad attenderli i rappresentanti della Caritas Diocesana, di Emergency e della Cri con la presenza di immigrati».
«In questo modo - ha aggiunto Loddo - il liceo Siotto intende esprimere la grande solidarietà e vicinanza verso il popolo di migranti che si sta riversando in Europa, e si mette al servizio di ogni iniziativa che voglia costruire cultura di pace e di solidarietà». L'iniziativa non è piaciuta a Daniele Caruso coordinatore regionale di "Noi con Salvini".
«È vergognosa l'iniziativa del dirigente scolastico del Liceo Siotto di Cagliari, di accogliere gli studenti al primo giorno di scuola con una rappresentanza di immigrati» dice Caruso. E ancora: «Strumentalizzare l'immigrazione per imporre un pensiero unico agli studenti, che hanno una personalità ancora in formazione, è umiliante per il ruolo che dovrebbe avere la scuola nella vita dello studente. Se qualche studente fosse contrario all'invasione di immigrati clandestini in atto in questi mesi, saprebbe in partenza che il dirigente scolastico probabilmente non gradirebbe eventuali opinioni discordanti. La scuola deve essere terza e imparziale, far sentire tutti gli studenti liberi di esprimere le proprie opinioni e a casa propria. Non imporre modelli di pensiero a senso unico, ma permettere che lo studente formi le proprie idee senza odiose interferenze ideologiche».
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