Ruspe accese e camion in moto ad Alghero: si trasporta nell´impianto di Quartu Sant´Elena la posidonia vagliata nel mese di maggio a San Giovanni e destinata al lavaggio. Circa il 50% la sabbia potenzialmente recuperabile. Le immagini
ALGHERO - A giugno sembrava un "miracolo" quello avvenuto ad Alghero sul lido San Giovanni: dove per oltre un decennio esistevano solo montagne di posidonia putrescente e rifiuti, ritornava la sabbia finissima e bianchissima vagliata in loco e lavata nell'unico impianto in Sardegna autorizzato, a Quartu Sant'Elena [
GUARDA LE IMMAGINI]. Lavoro lasciato però a metà: sulla costa erano infatti rimaste alcune montagne di posidonia (sempre del sopra-vaglio), mentre a Quartu attendono ancora di essere riportati sull'arenile di Alghero alcune centinaia di tonnellate di sabbia (600 circa).
Nel pomeriggio di oggi (venerdì) il riavvio ufficiale delle operazioni, seppur parziale, sotto gli attenti occhi dell'assessore all'Ambiente, Andrea Montis, accompagnato dai tecnici dell'ufficio tutela dei litorali. Non sarebbe ancora chiaro, infatti, il budget a disposizione del settore per portare a termine i lavori, così le operazioni rischiano di subire un nuovo stop in attesa della scelta definitiva da compiere a Porta Terra. Tre, per ora, i camion partiti da Alghero carichi di posidonia e diretti nell'impianto di Quartu, dove il materiale seguirà il processo di separazione sperimentato con successo nei mesi scorsi.
Da una parte il "rifiuto", dall'altra la sabbia certificata e idonea al riposizionamento sull’arenile di provenienza: se i dati verranno confermati, la quantità di oro bianco potenzialmente recuperabile sfiora addirittura il 50% della massa totale. Un risultato davvero importante ma certamente costoso: 800mila euro circa l'investimento complessivo che era stato effettuato dall'ex Amministrazione comunale per chiudere definitivamente l'ex sito di stoccaggio a San Giovanni e restituire la spiaggia alla città.