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C.S.
3 aprile 2007
Vice Ministro ad Alghero: pianeta scuola ai "raggi x"
Mariangela Bastico, Vice Ministro alla pubblica istruzione al convegno “L’istruzione e la formazione in Sardegna”

ALGHERO - Buon successo di pubblico per il convegno “L’istruzione e la formazione in Sardegna”, organizzato nella sala conferenze di San Francesco dalla Coalizione di centro sinistra sardista e dei movimenti. Un costruttivo incontro tra cittadini e autorità istituzionali, così da discutere dei problemi legati alla scuola e individuare adeguate soluzioni. Si è iniziato con l’esposizione di uno studio effettuato da un gruppo di studenti del liceo scientifico E. Fermi di Alghero, incentrato sul problema “quale futuro dopo il diploma”. I ragazzi hanno cercato di capire quali fossero le intenzioni dei coetanei che frequentano le ultime classi delle scuole superiori, utilizzando come strumento di ricerca un questionario, distribuito in tutti gli istituti secondari della città. E i risultati si sono rivelati tutt’altro che positivi. Circa il 78% degli intervistati ha giudicato decisamente insufficienti le possibilità di trovare un lavoro nel proprio comune o regione, e il 41%, alla domanda “dove proseguirai i tuoi studi”, ha affermato di volersi trasferire fuori ( in “continente”) o all’estero. A queste rilevazioni si contrappone un altro dato, in reale antitesi: il 51%, alla domanda “dove vorresti continuare i tuoi studi ( o lavorare)”, ha manifestato la volontà di proseguire il proprio percorso nel comune o regione di appartenenza. Si rivela dunque un elemento molto importante: un buon numero di diplomati farebbe a meno del trasferimento, ma lo effettua quasi per necessità. Di fronte a un panorama poco allettante, arido, privo di sbocchi e possibilità, i ragazzi sono costretti a mettere da parte la propria voglia di restare, optando per una più proficua esperienza al di là del mare. La ricerca ha portato alla luce anche altri dati interessanti, capaci di inquadrare un malessere giovanile generalizzato, riferito in particolare all’incapacità delle istituzioni nel rapportarsi al mondo dei giovani. Dopo la completa esposizione dei risultati, conclusa con una serie di applausi scroscianti, la parola è passata ai politici presenti in aula. Il primo intervento quello di Franco Borghetto, vice presidente della provincia di Sassari, che si è detto cosciente delle difficoltà esistenti nel cominciare una vita lavorativa in Sardegna, o nell’intraprendere una fruttuosa carriera universitaria. In merito a questo secondo aspetto, ha puntato il dito sulla distribuzione dei corsi universitari esistenti, affermando come sia insensato creare doppioni a livello regionale di corsi di laurea già esistenti, poiché si finisce per creare un’offerta che la realtà locale non può assorbire. Poi, è stata la volta del consigliere regionale Mario Bruno, soffermatosi sul bisogno di maggiore formazione e informazione: proprio in questa direzione puntano le iniziative della Regione Sardegna, con, ad esempio, la creazione dei portali “Conoscere.it” e il programma “Sardegna speaks English”. Il consigliere ha sottolineato la presenza di buone idee e competenze da parte dei giovani, manca però la formazione tecnica necessaria per metterle in atto. È inoltre necessario dire basta a una mentalità basata sulla raccomandazione: si tratta di un espediente inutile e improduttivo. Dopo Bruno, è stata la volta di Laura Paoni, Assessore alla Pubblica istruzione della Regione Sardegna, la quale ha rimarcato il problema della separatezza tra università e imprese. La carrellata di interventi si è conclusa con l’esposizione del candidato a Sindaco Vittorio Curedda e di Mariangela Bastico, Vice Ministro alla Pubblica istruzione. Curedda ha evidenziato la necessità di garantire a tutti il diritto allo studio, in quanto veicolo per il raggiungimento della piena libertà personale, e la ferma volontà nel fare il possibile per bloccare la “fuga” dei giovani dal territorio, in quanto questo processo porta alla perdita di importanti qualità e risorse. Il Vice Ministro ha invece illustrato le direttive nazionali studiate per creare una nuova scuola, che riesca a migliorare la preparazione dei ragazzi, fornendo le basi per costruire un concreto futuro.
Nella foto Curedda, Paoni, Borghetto, Ibba, Bastico
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