Nuovo sollecito da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico odv alle amministrazioni pubbliche competenti (Ministero per i beni e attività culturali, Regione autonoma della Sardegna, Comune di Alghero) al fine di riparare il pesante danno ambientale, ordinando il ripristino ambientale a carico e spese dei trasgressori
ALGHERO - A distanza di alcuni mesi l'intervento realizzato a Capo Caccia continua a far discutere. Nuovo sollecito da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico odv alle amministrazioni pubbliche competenti - Ministero per i beni e attività culturali, Regione autonoma della Sardegna e Comune di Alghero - «al fine di riparare il pesante danno ambientale, ordinando il ripristino ambientale a carico e spese dei trasgressori».
«Ora e subito, è un obbligo di legge» chiariscono dall'associazione ambientalista.
Grig ricorda come il taglio della vegetazione a Capo Caccia (Ginepri, Pini) non fosse autorizzato. «A questo punto – oltre al procedimento penale già avviato su impulso del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale – è necessario ordinare il ripristino ambientale».
In caso di dibattimento penale - conferma - il
Grig presenterà istanza di costituzione di parte civile con la richiesta di esemplare condanna dei responsabili. «La Società immobiliare era perfettamente a conoscenza del quadro vincolistico, in quanto debitamente e preventivamente informata dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale con nota prot. n. 3969 del 17 gennaio 2020».
All'indomani del chiacchierato intervento a capo Caccia, vi erano state fin da subito indignate reazioni da parte di amministratori locali (
sindaco e
maggioranza,
opposizione consiliare)
associazioni ambientaliste e, soprattutto, da parte di tanti cittadini, vi sono state prese di posizione estremamente critiche da parte del
Comune di Alghero e da parte dell’
Azienda speciale di gestione del Parco naturale regionale di Porto Conte, mentre ha minimizzato il rappresentante legale del Condominio Eurotel Capo Caccia, parlando di «regole antincendio».