Sergio Ortu
20 novembre 2004
Crisi della scuola agraria di S.M La Palma
Non vi è un reale disinteresse verso questo tipo di studi, semmai un problema di collegamenti che crea una situazione di distacco forte dalla città e dalle altre strutture scolastiche

La mancanza di adeguati collegamenti pubblici con la città e con le borgate circostanti unita ad un calo d’interesse da parte delle famiglie verso questo tipo di studi, sarebbero alcuni dei motivi scatenanti alla base del sensibile calo d’iscrizioni all’istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente di Santa Maria. Se ne è discusso in un assemblea pubblica sabato scorso nei locali dell’istituto agrario, presenti il preside della scuola, comitato Zonale Nurra, l’assessore alla Pubblica Istruzione Muroni, il consigliere regionale Mario Bruno, rappresentanti delle associazioni di categoria, insegnanti, studenti, genitori e diversi imprenditori agricoli e agrituristici del territorio. «La scuola vive un profondo senso di isolamento, quasi una situazione di distacco forte dalla città e le altre strutture scolastiche -spiega Maria Teresa Usai preside dell’Istituto- e tutto ciò è da imputare alla mancanza di adeguati servizi di collegamento pubblici. Non vi è invece un reale disinteresse verso questo tipo di studi che seppure in forte crisi nella nostra zona mostra ancora interesse. Prova ne sia che quest’anno non siamo riusciti a costituire una prima classe sebbene ci fossero le richieste poiché gli studenti e le famiglie, nell’impossibilità di poter raggiungere agevolmente l’istituto, hanno optato per altre scuole». Un problema di collegamenti non tanto da e per la città quanto tra le borgate stesse. Una rete viaria quindi che metta in comunicazione lo stesso agro al proprio interno. «Avevamo dieci preiscrizioni -continua la dirigente dell’Istituto- che provenivano dalla borgata di Campanedda, ma la mancanza di collegamenti ha fatto desistere le famiglie a far optare i loro figli verso questa scuola». Anche il convitto è stato chiuso per il fatto che i ragazzi si sentivano fuori dal mondo in una borgata distante dalla città appena 10 km. Qualcuno ha sostenuto che andrebbero valorizzati di più i contenuti formativi e occupazionali che la scuola è in grado di offrire. Dunque una sorta di marketing promozionale e la direzione della scuola su questo aspetto si è mostrata intenzionata ad intraprendere questa strada. Dopotutto la scuola può vantare strutture e laboratori all’avanguardia. Basti pensare ai venti ettari di terreno dove trovano posto serre, olivetti, vigneti, frutteti e seminativi. «Il problema di fondo -secondo la dirigente scolastica e alcuni insegnanti- è anche quello di sfatare il luogo comune che nel professionale per agricoltura si studia poco. Qui si creano invece professionalità importanti per il territorio. Ormai l’imprenditoria agricola e zootecnica non è più improvvisazione ora sono necessarie competenze specifiche per ottenere qualità ed economia». E proprio su quest’aspetto la scuola sta dimostrando di aprirsi al territorio per fare formazione sia dentro che fuori. «In collaborazione con la Cantina sociale di Santa Maria la Palma, l’Ersat, la Facoltà di Agraria e le associazioni di categoria-spiega la dirigente Usai-stiamo realizzando un vigneto che utilizzeremo per fare formazione per i nostri ragazzi ma anche per gli imprenditori vitivinicoli del territorio che potranno venire ad apprendere le migliori nozioni per l’allevamento e cura della vite». Ma non è finita qui, l’Istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente punta a diventare punto di riferimento, grazie ai fondi INTERREG, per un progetto pilota in collaborazione con la Corsica sul tema agroalimentare e per la valorizzazione e tutela della dieta mediterranea. L’istituto quindi si candiderebbe a diventare centro di riferimento agroalimentare per la tutela e certificazione dei prodotti originali della dieta mediterranea. Una scuola quindi per nulla in crisi sul fronte della formazione e qualificazione delle professionalità aerotecniche, ma anzi in continua evoluzione e dalle notevoli potenzialità infrastrutturali sul fronte della tecnologia applicata all’agricoltura. E questo aspetto quindi che andrebbe promosso per invogliare i ragazzi ad intraprendere questa strada ancora enorme fonte di reddito nell’isola. Da parte del Comune e Regione infine ampia disponibilità a risolvere in qualche modo la piaga dei collegamenti.
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