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red
22 novembre 2004
L’istituto d'arte vince la seconda edizione del concorso “Il sughero è vita”
Venticinque allievi dell´Istituto, sotto l´attenta guida del docente di Discipline Plastiche, il prof. Luciano Montanari hanno elaborato un trittico a bassorilievo di considerevoli dimensioni

Sabato 13 Novembre 2004 dai principali quotidiani sardi l´Istituto d´Istruzione Superiore "G. Manno" di Alghero, nella sua veste artistica, ha appreso di aver conseguito un´altra vittoria derivante da una competizione, questa volta, a carattere regionale. Il pretesto di confronto con altre realtà scolastiche dell´isola è stato fornito dalla Stazione Sperimentale del Sughero di Tempio Pausania, promuovendo la 2° edizione del concorso "Il sughero è vita". Venticinque allievi dell´Istituto, sotto l´attenta guida del docente di Discipline Plastiche, il prof. Luciano Montanari hanno elaborato un trittico a bassorilievo di considerevoli dimensioni: cm 370 di lunghezza totale x cm 90 di altezza massima. Gli studi grafici, i successivi bozzetti tridimensionali, in previsione allora della esecuzione di tre pannelli costituenti il trittico, hanno rispettato gli orientamenti, le indicazioni dei tecnici banditori del concorso: valorizzare l´importante risorsa economico-ambientale del sughero nell´isola.
Ecco allora che "la vita vien dal seme" com´è enunciato nel pannello A, ove da una ghianda semi-interrata, proliferano tante radici che danno sostegno e vitalità ad un nuovo alberello; "sviluppar può, se preme" nel pannello B in cui un grande albero, ricco di variegate foglie dà protezione, riparo e alimento a cervi e cinghiali, veri abitanti del bosco, assieme a tanti altri animali; "mortificar mai conviene" sul pannello C, poiché i distruttivi incendi a causa di pochi sconsiderati, proiettano in pochissimo tempo, ogni essere vivente ad un martirio involuto e atroce. E il gufo continuerà a stagliarsi su un fondo cupo e squallido. L´opera è stata realizzata in cemento bianco e parzialmente patinata; è un materiale che si presta egregiamente, oltre che nell´impiego edilizio, pure per opere d´arte date le sue alte peculiarità tecnico-espressive. Alcune note sulla tecnica seguita, sono necessarie perché la curiosità viene spontanea ed è legittima. «Gli allievi, dopo aver modellato con l´argilla i tre pannelli - afferma l´insegnante - li hanno ricoperti con uno strato di gesso, armato il quale, una volta rassodato, è stato liberato dalla creta sottostante. Nell´incavo di gesso così ottenuto, è stata versata una miscela di cemento e sabbia accompagnata da un´armatura di ferro. Dopo questa operazione, i ragazzi organizzati a gruppi, hanno asportato con tanto di scalpello e martello prima, con raspette e spatoline poi, l´ingombro di gesso liberando così piano piano il nuovo modello di cemento. Il modello originario di argilla è andato distrutto per consegnare in questo modo, alla cultura della salvaguardia del sughero, un manufatto molto più duraturo». In attesa della cerimonia di premiazione l´insegnante dichiara: «sono orgoglioso dei miei ragazzi e sono certo che altre potenzialità emergeranno».
Nella foto: il bassorilievo realizzato dagli studenti del liceo G. Manno
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