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Adn 15 giugno 2010
Manovra, stop dalle Regioni: "Irricevibile"
La manovra, così com´è, non è equilibrata nei sacrifici richiesti ai diversi comparti della Pubblica amministrazione: per questo «è irricevibile» e le Regioni chiedono «di cambiarla»
Manovra, stop dalle Regioni:

ALGHERO - La manovra, così com'è, non è equilibrata nei sacrifici richiesti ai diversi comparti della Pubblica amministrazione: per questo «è irricevibile» e le Regioni chiedono «di cambiarla». E' questa la posizione assunta all'unanimità dai governatori in un documento approvato nel corso della Conferenza dei presidenti che si è riunita oggi per discutere la manovra varata dal governo.

«Le Regioni - ha spiegato il presidente della Conferenza Vasco Errani - vogliono, come hanno sempre fatto, partecipare a pieno titolo e dare il proprio contributo alla riduzione dei costi della Pubblica amministrazione». I governatori, ha aggiunto Errani, capiscono il quadro di crisi internazionale e rivendicano «accordi fatti con grande senso di responsabilità in passato, come quello sugli ammortizzatori sociali. Ma riteniamo irricevibile e non sostenibile la manovra perché il contributo e il peso complessivo dei tagli si scarica sulle Regioni per oltre il 50%».

Con la manovra varata dal governo, avvertono i governatori, «si riducono i margini della riforma del federalismo fiscale sia nel percorso istituzionale previsto sia nei fatti con tagli lineari senza nessun concetto di premialita' per i comportamenti virtuosi». «Questo - si legge nel documento - è un problema gravissimo perché la Conferenza delle Regioni ritiene che occorre dare piena attuazione al federalismo fiscale come previsto dalle legge 42 del 2009 in tutte le sue parti».

Per il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota «bisogna fare una valutazione su chi si comporta in modo virtuoso e chi no» per «evitare che vengano penalizzate le regioni virtuose». Il governatore ha poi dichiarato che la manovra non mette in discussione il federalismo contraddicendo su questo punto quanto scritto nel documento approvato all'unanimità dalle Regioni. Errani, commentando la dichiarazione di Cota, ha però precisato che il testo «è stato condiviso riga per riga».

Dal canto suo il ministro dei Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, nota come «nella spesa dei trasferimenti nei confronti delle regioni, non viene toccata in alcun modo la grande voce della spesa sanitaria. Questo permette - sottolinea - di avviare sul tema del federalismo un percorso chiaro. Le regioni devono dare il loro contributo. L'approccio non deve essere quello di una finanziaria ordinaria, ma di una manovra straordinaria», ha sottolineato.

Le regioni incassano invece il sostegno dell'opposizione. Per il segretario del Pd Pier Luigi Bersani quelle dei governatori sono «reazioni giustificate». «Il taglio - incalza - non riguarda auto blu, sprechi e spese delle burocrazia ma si tratta di una botta storica all'insieme delle politiche sociali ovvero trasporto pubblico, servizi, ammortizzatori, politica per le piccole e medie imprese».



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