Red
28 marzo 2005
“Interazione tra pesca artigianale e tursiopi: il caso Golfo dell’Asinara”
La convivenza tra pescatori e delfini è stato l’argomento cardine della tavola rotonda a carattere internazionale, che si è nella sala consiliare del Comune di Stintino

STINTINO - La convivenza tra pescatori e delfini è stato l’argomento cardine della tavola rotonda a carattere internazionale, che si è nella sala consiliare del Comune di Stintino. L’incontro dal titolo “Interazione tra pesca artigianale e tursiopi: il caso Golfo dell’Asinara” ha messo in luce come il fenomeno dell’interazione con i mammiferi marini sia diventato un fatto non più limitato a certe zone costiere del Mediterraneo. Anche le coste della nostra isola vivono da tempo questa accesa competizione. Un problema ben noto ai pescatori, ma ancora poco conosciuto dalle istituzioni. L’amministrazione comunale di Stintino quindi, dopo aver visto aumentare negli anni il disagio dei pescatori, dei suoi cittadini, ha voluto farsi portavoce a livello regionale e nazionale dei loro problemi. La piccola pesca, che costituisce per il paese ancora un’importante risorsa economica ora, a causa di vari fattori, va sempre più assottigliandosi.
L’incontro è stato l’occasione per presentare uno studio dell’Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram), finanziato dal Comune nel 2003. Ad illustrarlo è stato Giancarlo Lauriano, studioso dell’ente. La ricerca ha messo in luce come questa interazione sia particolarmente frequente nella pesca alla triglia e numerosi siano i danni provocati alle reti dalle incursioni dei delfini. L’interazione è stata studiata nelle varie fasi delle attività di pesca e il monitoraggio effettuato ha portato a concludere che il fenomeno continua ad essere costante nonostante la presenza di congegni acustici utilizzati per allontanare i delfini dall’area delle reti. Addirittura tali dispositivi si sono trasformanti in strumenti di richiamo. Tra le possibili azioni, Lauriano ha suggerito di modificare gli attrezzi da pesca, oppure ridurre l’uso dei deterrenti acustici per evitare il fenomeno dell’assuefazione, oppure ancora adottare una compensazione economica per i danni dei predatori. E se da una parte quest’ultima soluzione è stata la più apprezzata dal mondo delle marinerie presenti al convegno, dall’altra l’assessore comunale all’Ambiente e Pesca, Antonio Diana, ha sottolineato che gli strumenti finanziari, per riparare le reti o compensare il mancato pescato, non devono però essere gli unici. A questi si devono affiancare la ricerca e gli studi particolareggiati. Il presidente della cooperativa pescatori del paese, Giuseppe De Negri, ha messo in evidenza il disagio della categoria, costretta a subire la riduzione del pescato e del reddito. «Sono convinto che questa convivenza si possa realizzare - ha concluso - nel rispetto dei delfini e del nostro lavoro». La rappresentante dell’Accobams, Marie Christine Van Klaveren, ha rimarcato come la conservazione dei cetacei e il rispetto per le attività di pesca si realizzino con la collaborazione tra istituzioni, mondo socio-economico e dell’associazionismo. Stintino allora può diventare il centro pilota per la ricerca in materia, e fungere da guida per altre località. È importante conciliare la conservazione del cetaceo con le esigenze socio economiche della realtà nella quale si opera.
«Dobbiamo proseguire in questa direzione - ha detto il Sindaco Lorenzo Diana - e promuovere per quanto possibile la ricerca, con il coinvolgimento delle istituzioni». Il consigliere regionale Pier Angelo Masia, che ha portato i saluti dell’assessore regionale all’Ambiente Tonino Dessì, ha affermato che la Regione è pronta a dare sostegno a coloro che operano sul territorio, attraverso la valorizzazione dell’ambiente ma anche del loro lavoro.
Numerosi gli interventi che si sono susseguiti alla conclusione dei lavori dei relatori. I rappresentanti di Lega Pesca, Benedetto Sechi, della Cooperativa pescatori Isola Rossa, Carmine Vitiello, di Confcooperative, Antonio Colombo, della Facoltà di Agraria, Lorenzo Chessa, di Legambiente, Vincenzo Tiana, della Lega Navale Golfo Asinara, Alberto Logeo, e del Parco dell’Asinara, Alessandro Gazale, hanno esposto il loro punto di vista contribuendo così ad arricchire il dibattito e a dare spunti di riflessione per ulteriori studi.
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