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P.P.
11 aprile 2012
Valtur, Sel chiede tutela lavoratori sardi
I consiglieri regionali di Sel presentano un´interpellanza in merito alle assunzioni di personale stagionale di nazionalità straniera nei villaggi della società Valtur della Sardegna

CAGLIARI - La società Valtur che gestisce ben tre villaggi turistici in Sardegna, a Golfo Aranci “Colonna Beach”, nell’Isola di Santo Stefano il "Valtur Santo Stefano", e ad Alghero "Baia di Conte", starebbe per procedere all’assunzione di 300 lavoratori di nazionalità straniera. Il caso avrebbe destato non poche perplessità, tanto che i consiglieri regionali Sechi, Uras, Zuncheddu, Cocco e Cugusi del gruppo Sel, hanno presentato un'interpellanza all’assessore regionale al turismo e al lavoro, in cui chiedono un incontro con le amministrazioni locali interessate e le organizzazioni sindacali, per valutare quali iniziative adottare congiuntamente nei confronti della Società Valtur e degli altri soggetti coinvolti, a qualsiasi titolo, per una difesa attiva delle opportunità occupazionali dei lavoratori del territorio.
«La decisione della società Valtur di escludere l’assunzione di lavoratori locali è in palese contraddizione con le politiche pubbliche regionali in materia di turismo - dichiarano gli esponenti di Sel - nelle quali é stato sempre affermato che occorre puntare su un turismo di alta qualità con personale del luogo per il quale la stessa amministrazione regionale ha investito ingenti risorse per la sua qualificazione professionale così da supportare adeguatamente l’offerta turistica».
I consiglieri regionali nell’interpellanza chiedono: «quali azioni intende porre in essere, la regione, nei confronti della Valtur perché restituisca alla Sardegna almeno in termini occupazionali, una sia pur minima parte dei profitti che l’uso del territorio le permette, garantendo ai tanti disoccupati della Sardegna sbocchi occupativi dignitosi e di qualità, in un momento nel quale il nostro Paese e la nostra Regione in particolare, vivono una crisi drammatica, che a volte sembra negare qualsiasi speranza».
Sono tanti i sardi che, con dignità e competenza, prestano la loro attività lavorativa a favore di società, come la Valtur, che per alcuni mesi dell’anno occupano parti del territorio regionale e restituiscono alle amministrazioni locali e a tutta la società sarda corrispettivi economici di dimensione assai contenuti. I consiglieri Sechi, Uras, Zuncheddu, Cocco e Cugusi annunciano battaglia: «le amministrazioni pubbliche, regionali e locali, devono rispondere con severità a questa decisione ingiustificabile della società Valtur, e attraverso tutte le azioni che la legislazione vigente consente, evitare così la penalizzazione e l’esclusione di tanti lavoratori sardi».
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