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Andrea Becciu
2 luglio 2003
Tedde Vs Salvio: classico sfrattato dalla "Sari"
Con una lettera indirizzata al dirigente scolastico del liceo classico, il sindaco ha chiesto formalmente la disponibilità, da parte del Comune, della sala Rafael Sari di via Carlo Alberto. La risposta di Nicola Salvio non si fa attendere

Con una lettera indirizzata al dirigente scolastico del liceo classico, il sindaco Tedde ha chiesto formalmente la disponibilità, da parte del Comune, della sala Rafael Sari di via Carlo Alberto.
L´Amministrazione lamenta la scarsa disponibilità di locali idonei ad organizzare riunioni, conferenze e dibattiti, con la sola eccezione della sala in oggetto che, "per una serie di carenze gestionali" non è stata finora utilizzata e valorizzata nel migliore dei modi.
Al fine di avviare urgenti lavori di ristrutturazione, il preside, viene praticamente invitato a rendere la sala libera da "ogni arredo e suppellettile" di pertinenza dell´Istituto.
La risposta di Nicola Salvio non si fa attendere e nelle sue conclusioni si dice impossibilitato a dar seguito alla richiesta di sgombero da parte del sindaco con argomentazioni tra le più varie.
Definisce "pretestuosa e velleitaria" la volontà dell´Amministrazione di ampliare la capienza del sito perché, a suo dire, i posti a sedere sono attualmente pari al numero massimo consentito dalle normative di sicurezza.
Dalle parole di Salvio sembra che vi sia un accanimento da parte degli amministratori che "si svegliano la mattina e decidono dei destini di una pubblica struttura". Gli studenti non molto tempo addietro sono stati scippati della palestra di via Mazzini e oggi con una lettera "burocraticamente formale" si richiedono indietro le chiavi della sala dove si svolgono regolarmente le lezioni del corso I.F.T.S. e le assemblee di istituto.
Persino la giunta Sechi a suo tempo, prosegue Salvio, tentò di sottrarre il locale alla scuola ma "fortunatamente e con soddisfazione di tutti" si stabilì una convenzione ancor oggi in atto tra le parti per cui il Liceo mantiene l´utilizzo della sala tutti i giorni ad esclusione del sabato pomeriggio e della domenica. E ciò nella considerazione che in questi due giorni la sala "trova un utilizzo pubblico estraneo alla scuola per attività assembleari, seminariali e convegnistiche".
Quello che si intende ribadire, in sintesi, è la ferma volontà di proseguire con l´uso ordinario ed esclusivo da parte dell´Istituto e non come vorrebbe l´Amministrazione "ogniqualvolta essa ne facesse richiesta".
Per difendere il diritto allo studio e non vedersi costretti a dover disperatamente reperire qualche "magazzino o scantinato da trasformare in locale scolastico", il dirigente, si dice pronto ad impegnarsi in prima persona con un coinvolgimento massiccio di tutte le rappresentanze scolastiche, degli alunni e delle loro famiglie che non vogliono vedersi privati di ulteriori spazi.
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