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Monica Caggiari
1 giugno 2005
Approvata la Riforma Moratti, ma i docenti algheresi non ci stanno
Il Collegio dei Docenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Alghero e le sedi associate dell’Istituto Tecnico Industriale, Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato, Istituto professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente si è espresso in merito al decreto d’attuazione della Riforma Moratti, che aveva già destato critiche del corpo docente cittadino e portato ad alcuni incontri, durante i quali erano state sottolineate incongruenze e “finalità di dubbia legittimità sul piano costituzionale”

ALGHERO - A più riprese era stata avanzata richiesta d’abrogazione della bozza riferita alla riforma delle secondarie superiori (2° ciclo), che fino alla scorsa settimana era ancora al vaglio del Consiglio dei Ministri, in attesa di ricevere il via per la sua attuazione. Ma dallo scorso venerdì, 27 Maggio, ignorando le richieste di sindacati di categoria e unitari e le lamentele di numerosi insegnanti, il Consiglio dei Ministri ha deciso di dare il via alla Riforma, stabilita dalla Legge 53 del 2003, che suddivide le superiori in due percorsi “di pari dignità”, quello dei licei e quello dell’istruzione e formazione professionale. Da entrambi si potrà accedere all’università, anche se i licei sembrano essere il ciclo di studi propedeutico alla successiva istruzione universitaria. Il Collegio dei Docenti delle Scuole algheresi sopracitate ha firmato a tal proposito un documento approvato all’unanimità, nel quale si spiegano le ragioni del rifiuto tout court della Riforma. I docenti non ci stanno per quanto concerne l’impianto duale, che separa i due percorsi formativi, discriminando il livello egualitario d’istruzione. Il dissenso è forte anche per quanto riguarda la scomparsa di alcuni istituti d’istruzione superiore e la diversificazione degli studi con l’aumento di materie facoltative, in precedenza obbligatorie. Desta perciò preoccupazione la crescita della discontinuità didattica, la precarietà lavorativa del corpo docente e l’introduzione della figura del Tutor. Inoltre s’ipotizza una maggiore confusione nell’attribuzione delle competenze tra Stato e Regione in materia scolastica. La richiesta avanzata dal Collegio dei docenti è, quindi, l’abrogazione dell’impianto complessivo della Riforma, per la quale, secondo i firmatari, sarebbe stata necessaria una maggiore attenzione per le proposte dei docenti, nell’ottica democratica di una partecipazione e collegialità nella formulazione del decreto d’attuazione. Con il documento si stabilisce inoltre di non deliberare in merito alle adozioni di libri di testo; di aderire alle iniziative che il Collegio riterrà valide per contrastare l’attuazione della Riforma; di favorire la discussione con tutti i soggetti coinvolti: studenti, genitori, dirigenza e personale non docente, includendo anche la Regione Sardegna e altre istituzioni locali, nonché l’intera cittadinanza.
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