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Alguer.itnotiziealgheroEconomiaEdilizia › Alghero in vendesi. Vince la casa low-cost
Sara Alivesi 5 febbraio 2013
Alghero in vendesi
Vince la casa low-cost
Dal 2008 circa il 30% di compravendite in meno in città. Tiene il mercato della seconda casa con danesi, svedesi e tedeschi, ma non più gli inglesi. Budget più contenuti per la prima e seconda casa
Alghero in <i>vendesi</i>. Vince la casa low-cost

ALGHERO - L'edilizia piange nel belpaese con 360mila posti di lavoro in meno dall'inizio della crisi nel 2008. I dati emergono da uno studio dell'Associazione nazionale dei costruttori edili che fotografa una situazione drammatica. Ad eccezione del comparto riqualificazioni e restauri, in aumento del 12,6%, a registrare il segno meno sotto tutti gli altri. Le nuove abitazioni alla fine del prossimo anno avranno perso il 54,2%; l'edilizia non residenziale privata che segna una riduzione del 341,6%; le opere pubbliche che registrano una caduta del 42,9%. Nel mercato immobiliare la Fiaip ha calcolato la chiusura tra il 2011 e il 2012 di circa il 50% delle agenzie, con una diminuzione delle compravendite calcolate tra il 30 e il 40&. La Riviera del corallo non fa eccezione e per diversi motivi. Per rendersene conto è sufficiente fare un giro nei quartieri algheresi, dalla periferia al centro-storico dove è un susseguirsi di cartelli colorati di vendesi e affittasi di appartamenti e locali.

I motivi della contrazione della domanda (e del conseguente aumento dell'offerta) sono diversi. «Ad esempio, l'incertezza fiscale - secondo Maurizio Guzzi di Mediasard - influenzerebbe l'acquisto delle seconde case su cui Alghero traeva grande forza. L'Imu poi è stata la ciliegina». E poi i mutui «per quei pochi residenti che si affacciano in banca per chiederlo». Non solo sono calati di circa la metà i prestiti concessi dopo 2011, ma è scesa anche la richiesta vista la rassegnazione fra le persone. E' opinione concorde (numero in più o meno) che dal 2008 ad oggi ad Alghero si registrano un 30% circa di compravendite in meno. Tutto sommato va un po' meglio rispetto alla perdita a livello nazionale, perchè nella città catalana della Sardegna regge il mercato della seconda casa, anche se sono finiti i tempi dell'eldorado inglese nei primi anni dopo il 2000.

Ora gli inglesi guardano alla Spagna - spiega Mario Scanu della Global Service - e arrivano danesi, svedesi e tedeschi. Questi ultimi, forti della prima economia in Europa, sono quelli possono permettersi acquisti dai 200mila euro in su. Non superano solitamente queste cifre gli altri compratori stranieri. «Più ridotto - aggiunge Scanu - il budget a disposizione del mercato interno - che si aggira sui 170mila euro». La soluzione per rivitalizzare il settore ci sarebbe: limitare i prezzi. «Perchè quello che non è mai mancato al mercato algherese - conclude Guzzi - sono le numerose richieste che arrivano nella nostra agenzia dal continente e da altre zone della Sardegna». Tuttavia l«e richieste si scontrano con dei prezzi molto alti per immobili che fanno riferimento ai prezzi di 5/6 anni fa». Gli impresari, dunque, che si adeguano ai tempi di crisi vendono, gli altri restano a guardare.



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