A.B.
22 ottobre 2015
Sennori in bottiglia: il vino fatto dai bambini
Per realizzare questo progetto, il Comune e la scuola si sono avvalsi della professionalità e della disponibilità del produttore di vino Giorgio Fara, che ha messo a disposizione la propria azienda vitivinicola situata in località Badde Pira

SENNORI - Vendemmiare, torchiare ed imbottigliare per tenere vive le tradizioni ed insegnare ai bambini le pratiche che, da sempre, a Sennori conciliano l’uomo con la natura. È l’iniziativa “Sennori in… bottiglia”, progetto portato avanti dal Comune di Sennori con gli alunni dell’Istituto comprensivo di Sennori e che ha visto i bambini delle classi Seconda A e Seconda B (guidati dalle maestre Giovanna Doro e Gavina Pisanu, con la supervisione della preside Ivana Camboni) cimentarsi nella produzione del vino, partecipando a tutte le fasi produttive. Tutto eseguito seguendo scrupolosamente i metodi tradizionali: dalla vendemmia alla pigiatura con fatta con i piedi, fino all’imbottigliamento e all’etichettatura (fase che avverrà al momento opportuno).
«La vendemmia e la produzione del vino fanno parte integrante della cultura e delle tradizioni di Sennori - spiega l’assessore comunale alla Cultura Nicola Sassu - Il progetto nasce dal desiderio di far conoscere ai bambini, attraverso l’esperienza diretta, le varie fasi della vinificazione, come si faceva una volta». Per realizzare questo progetto, il Comune e la scuola si sono avvalsi della professionalità e della disponibilità del produttore di vino Giorgio Fara, che ha messo a disposizione la propria azienda vitivinicola situata in località Badde Pira. All’iniziativa, hanno partecipato anche Salvatorica Mannu (nonna di un’alunna), che ha esposto ai bambini il procedimento in lingua sarda, e la fotografa Elena Cornalis, che con il suo lavoro ha documentato le varie fasi del progetto.
Le attività previste dall’iniziativa fanno riferimento a precisi obiettivi trasversali e multidisciplinari, validi sempre in tutte le fasi del lavoro: dalla vendemmia alla pigiatura, praticando la torchiatura, come si faceva una volta, ed osservando la trasformazione del mosto in vino. Il progetto è stato sviluppato seguendo una precisa metodologia che ha previsto l'utilizzo di una terminologia specifica, arricchendo il proprio vocabolario con nuovi termini sia in italiano sia in lingua sarda; l'interazione efficace in diverse situazioni comunicative, rispettando le regole condivise; la conoscenza delle parti della vite e le caratteristiche del grappolo; la conoscenza delle fasi della vinificazione e dell’imbottigliamento; l'osservazione e la comprensione del funzionamento di strumenti usati per la vinificazione; il corretto utilizzo di semplici strumenti tecnologici, come il torchio, l'imbottigliatrice ed il mostimetro.
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