Red
29 dicembre 2019
Sanità ad Ozieri: «in Pediatria servono medici»
E´ quanto sostiene Aldo Salaris, coordinatore e capogruppo in Consiglio regionale dei Riformatori sardi che, con un’interrogazione, pone il problema al presidente della Regione autonoma della Sardegna ed all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu

OZIERI - «È necessario un intervento immediato affinché al Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Ozieri siano assegnate le figure professionali indispensabili a garantire un’assistenza sanitaria rapida ed efficiente». E' quanto sostiene Aldo Salaris, coordinatore e capogruppo in Consiglio regionale dei Riformatori sardi che, con un’interrogazione, pone il problema al presidente della Regione autonoma della Sardegna ed all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu.
Infatti, la situazione in cui versa il Reparto di Pediatria del “Segni” non è delle migliori: al momento ci lavorano due medici pediatri, cinque infermieri e due Oss, di cui uno è prossimo alla pensione. L’organico risulta insufficiente e questo provoca un continuo disagio per quei bambini e genitori che sono indirizzati verso gli altri ospedali del territorio. Nel 2018, il reparto, disponendo di quattro medici, ha effettuato circa 4.500 prestazioni in regime ambulatoriale ed una ventina di ricoveri in day hospital, fornendo assistenza ai piccoli pazienti provenienti non solo dal Logudoro, Meilogu e Goceano, ma anche da La Maddalena, dall'Oristanese e dal Nuorese.
«Nel 2019 - spiega Salaris - con a disposizione dal mese di agosto due soli medici, si è passati a 3mila prestazioni circa con la previsione per il 2020 di un ulteriore calo e conseguente allungamento delle liste di attesa, e per evitare che la situazione peggiori risulta necessario integrare il personale già presente con altri cinque medici pediatri, con sette infermieri ed un Oss. Il funzionamento h24 del Reparto di Pediatria dell'Ospedale di Ozieri riveste una grande importanza per l'offerta sanitaria dell'Isola, vista la sua posizione geografica, anche in relazione alla distanza dai paesi del Logudoro e del Goceano», conclude il capogruppo in Consiglio regionale dei Riformatori.
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