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S.A. 31 marzo 2016
Più imprese extra Ue nel 2015
Oristano fanalino di coda
La percentuale di aziende gestite da cittadini extracomunitari arriva all’8% nelle province di Cagliari (39.586) e Sassari (31.868), mentre si dimezza a Nuoro (19.556) e Oristano (9.884)
Più imprese extra Ue nel 2015. Oristano fanalino di coda

ORISTANO - Sono 7.199 le imprese individuali costituite da cittadini provenienti da Paesi extracomunitari e operanti in Sardegna al 31 Dicembre 2015. la quota di imprese individuali extra UE si è assestata al 7,1% delle imprese individuali totali: un dato nettamente inferiore a regioni come la Toscana, la Liguria, la Lombardia e il Lazio dove la percentuale di imprese gestite da cittadini extracomunitari arriva addirittura al 15/16%.

Lo rileva la Cna Sardegna che ha analizzato una ricerca pubblicata da Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio italiane dai quali risulta che la maggior parte dei piccoli imprenditori extracomunitari che tentano l’intrapresa in Sardegna proviene dal Senegal. La percentuale di aziende gestite da cittadini extracomunitari arriva all’8% nelle province di Cagliari (39.586) e Sassari (31.868), mentre si dimezza a Nuoro (19.556) e Oristano (9.884).

La ricerca nazionale evidenzia come, nonostante nel 2015 il saldo complessivo delle imprese individuali sia stato pari a -0,1%, le imprese individuali aperte da cittadini nati fuori dell'Unione Europea siano aumentate di quasi 23mila unità, portando complessivamente il totale di queste realtà a superare quota 350mila (nel 2010 erano 100mila in meno). Questo dato dimostra che nel 2015 sono cresciute soltanto le piccole imprese straniere e soprattutto che gli immigrati extracomunitari stanno dimostrando una capacità di fronteggiare la crisi e le difficoltà estremamente maggiore rispetto agli imprenditori italiani.

La presenza di piccoli imprenditori extra-UE è d’altronde particolarmente significativa nel settore artigiano. In Italia oggi le piccole aziende artigiane sono oltre 120mila, un terzo di tutte le micro-aziende di immigrati, con forti specializzazioni in settori economici quali i servizi alle imprese (dove il 23% è extra-UE), il commercio (16,4%) e le costruzioni (15,2%). Come detto le regioni ai primi posti sono Toscana, Lombardia, Liguria e Lazio (tutte con una rappresentanza di micro-imprese di immigrati superiore al 15% del totale delle imprese individuali regionali). Prato, con 40,9% di imprese individuali con passaporto extra-UE, si conferma la capitale virtuale dell'imprenditoria immigrata in Italia.



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