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Sergio Ortu 3 dicembre 2003
Casa della Musica, rischi per la pubblica incolumità
Il precario stato in cui versa la recinzione, ha manifestato tutta la sua fragilità nelle giornate di mercoledì e giovedì scorsi quando intere lastre di lamiera sono state scaraventate per la strada insieme a pezzi di legno
Casa della Musica, rischi per la pubblica incolumità

Il forte vento di questi ultimi giorni ha nuovamente riproposto i rischi per la pubblica incolumità che caratterizzano l’area circostante il cantiere edilizio di Punta Negra, ormai chiuso da un’anno. Il precario stato in cui versa la recinzione, ha manifestato tutta la sua fragilità nelle giornate di mercoledì e giovedì scorsi quando intere lastre di lamiera sono state scaraventate per la strada insieme a pezzi di legno. Il caso ha voluto che nella zona non passassero pedoni o auto altrimenti le conseguenze sarebbero state ben più gravi. Ora un’intero lato della recinzione è praticamente a terra e l’enorme scavo per le fondamenta ben visibile. Una situazione di pericolo soprattutto di notte ma anche durante il giorno per alcuni gruppetti di bambini che giocano abitualmente nella zona. Ancora una volta dunque non si comprende come l’Amministrazione Comunale non sia riuscita a far rispettare due proprie ordinanze che intimavano il titolare del cantiere edilizio affinché provvedesse al ripristino dello stato dei luoghi. Dalle famiglie delle abitazioni antistanti l’intervento edilizio di Punta Negra giungono parole di critica e indignazione per come si sta gestendo una situazione di oggettivo pericolo pubblico più volte evidenziato. Se da una parte gli abitanti di Fertilia hanno plaudito ai provvedimenti assunti dall’Amministrazione comunale in carica per bloccare l’intervento edilizio sulla costa di Punta Negra, dall’altro però si stupiscono sul come mai non si intervenga in maniera definitiva per eliminare i pericoli e favorire la riqualificazione ambientale di quell’area costiera devastata dalle ruspe. «La zona -commenta un’abitante-sta diventando una discarica di materiale di risulta e se non si provvederà al più presto ritornerà il mondezzaio di 20 anni fa. Già adesso infatti iniziano a comparire i primi elettrodomestici dimessi che le persone incivili continuano a scaricare nonostante esistano appositi servizi a domicilio gratuiti».



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