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19 ottobre 2007
Chiude l´officina del Corallo
I consiglieri comunali d´opposizione chiedono misure di tutela

ALGHERO - L’Istituto d’arte di Alghero fu istituito in città nel 1951, come sezione dell’Istituto d’arte di Sassari per iniziativa di Filippo Figari e Verdina Pensé in ragione, espressa fortemente dalla comunità algherese, di dare significato e supporto formativo ad una delle più note e peculiari caratteristiche dei fondali marini delle coste della città, quale quella della presenza di banchi corallini che hanno fatto identificare Alghero nel mondo come la Riviera del corallo. Fin dalla sua costituzione in Scuola d’arte autonoma, nel 1959, è stato uno dei due soli esempi di scuola pubblica in Italia ad indirizzo corallo, costituendo, in tutto l’arco della sua storia, l’officina artistica in cui si sono formate le firme più prestigiose della lavorazione orafa e del corallo che rappresentano, ancora oggi, le botteghe di settore di maggiore pregio della città. Ma oggi l'officina rischia di sparire. La crisi di iscrizioni all'Istituto d'arte ha determinato, infatti, per il corrente anno scolastico, la non costituzione della sezione ad indirizzo corallo. Un danno non solo di immagine per il Comune di Alghero che, oltretutto, nel proprio Statuto prevede norme di tutela, salvaguardia, valorizzazione ed incentivazione della lingua, della cultura e del patrimonio artistico della città. A portare alla luce la grave situazione una mozione presentata da Nicola Salvio e sottoscritta da tutti i Consiglieri comunali d'opposizione al fine di impegnare il Consiglio comunale a promuovere forme di tutela, incentivazione e valorizzazione della frequenza della sezione corallo dell’Istituto d’arte di Alghero attraverso la messa a disposizione di una borsa di studio d’ingresso per tutti gli studenti in ordine con l’obbligo scolastico, che si iscrivono e regolarmente frequentino la prima classe ed una di accompagnamento degli studi per gli studenti che concludono con esito positivo gli esami di qualifica professionale e gli esami di maturità artistica. I consiglieri chiedono poi strutture e fondi del Comune per l’esposizione periodica dei prodotti elaborati dagli allievi e per una mostra storico-retrospettiva dei prodotti realizzati nel tempo.
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