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Red 20 marzo 2021
La mobilità internazionale targata Uniss
International credit mobility: la storia di Elisabetta e Valentino. L´Università degli studi di Sassari ha pubblicato un bando per tre nuove borse di mobilità per la Tunisia
La mobilità internazionale <i>targata</i> Uniss

SASSARI - L’Università degli studi di Sassari ha pubblicato il nuovo bando dell’“International credit mobility”, che mette a disposizione tre borse per finanziare mobilità a fini di studio da trascorrere in Tunisia all'Ecole nationale d’architecture et d’urbanisme della Université de Carthage. Il bando, in scadenza mercoledì 7 aprile, alle 12, è destinato agli studenti del Corso di laurea magistrale in Pianificazione e politiche per la città, l'ambiente e il paesaggio del Dipartimento di Architettura, design e urbanistica dell’Ateneo di Sassari.

«Ci piacerebbe rimanere ancora qui. Non ci aspettavamo un periodo così bello e ricco». Parola di Valentino Pulina ed Elisabetta Migheli, studenti del Dadu dell’Uniss, impegnati in un tirocinio a Tunisi proprio grazie all’International credit mobility. Lui di Ploaghe, lei di Sassari, entrambi sono iscritti all’ultimo anno del corso di laurea magistrale in “Pianificazione, politiche per la città, l’ambiente e il paesaggio”; sono arrivati nel Nord Africa nel settembre 2020, hanno seguito le lezioni (in parte in presenza e in parte a distanza, causa Covid) all'Université de Carthage e tra gennaio e febbraio hanno conseguito 30crediti formativi universitari, corrispondenti a quattro esami. La loro esperienza prosegue con due mesi di tirocinio pratico, utile alla scrittura della tesi di laurea; la relatrice è Silvia Serreli, che si è spesa molto per agevolare il loro percorso formativo nel Nord Africa con i docenti tunisini. «Dovremmo concludere il 30 aprile, ma speriamo di poter rimanere ancora con il progetto Ulisse per il quale abbiamo presentato domanda», spiegano i due studenti. Quando la voglia di scoprire mondi nuovi entra nel sangue è difficile debellarla. Quando la mente si apre a ciò che altrimenti non avrebbe mai conosciuto, non si può più tornare indietro. «Questa è una cultura nuova, diversa. Siamo grati di essere qui», dichiarano Pulina e Migheli.

Dopo aver imparato il francese nei primi mesi di permanenza a Tunisi, ora i due 25enni stanno completando 300 ore di tirocinio (organizzato di propria iniziativa) in due realtà molto diverse: Elisabetta sta lavorando in un ente pubblico, il Comune di Sidi Bou Said che pur essendo una municipalità a sé si configura come un distretto della popolosa Tunisi (un milione di abitanti): «Nella mia tesi faccio un confronto tra gli ambienti urbani, in ottica inclusiva, di Alghero e Sidi Bou Said, che ha 5mila abitanti, ma di fatto è inserita in un contesto più ampio. Entrambe sono due città mediterranee costruite sul mare, che vengono vissute soprattutto d’estate quando arrivano i turisti. L’obiettivo del mio lavoro è ipotizzare in che modo queste due realtà possano essere dinamiche tutto l’anno». Valentino è impegnato nella ricerca sul campo nell’ambito del “Centre régional de démocratie, de citoyenneté et de développement”, un progetto sostenuto dall’associazione “Ligue tunisienne pour la citoyenneté”, in collaborazione con la fondazione tedesca “Hanns Seidel”: «Faccio una ricerca sociale in ambito urbano. E’ un approccio sperimentale nel quale il pianificatore scende in piazza tra le persone e le interroga per trovare possibili soluzioni ai conflitti territoriali. Essere inseriti un percorso simile in Italia non sarebbe stato altrettanto facile e l’approccio sarebbe stato totalmente diverso».

Entrambi hanno conseguito una triennale in Pianificazione, sempre all’Università di Sassari, e già durante quel periodo Valentino Pulina aveva sperimentato l’Erasmus for study a Lisbona, imparando il portoghese. Elisabetta Migheli non era partita all’estero per timore di perdere tempo e ritardare gli esami: «Ma tornando indietro lo farei». «Il ventaglio di opportunità qui a Tunisi è molto grande. I professori sono disponibilissimi, si sono sforzati molto per farci integrare. Si sono presi di cura noi e sappiamo che ciò è dovuto all’impegno dell’Università di Sassari e del nostro Dipartimento. Non era facile per via del Covid, ma nonostante questo, tutto è stato organizzato nel migliore dei modi. Il futuro dove sarà? Non ci poniamo limiti. Potrebbe essere fuori dalla Sardegna, potrebbe essere dovunque», concludono Elisabetta e Valentino all’unisono, che possono vantare nel curriculum anche la conoscenza dell’inglese.

Nella foto: Valentino Pulina ed Elisabetta Migheli



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