Il personaggio scelto questa settimana dalla redazione di Alguer.it, rappresenta tutta la formazione dell’Eurospin Alghero, la locale formazione che disputa il campionato di serie B2 di pallavolo maschile e che ha ritrovato la vittoria dopo cinque sconfitte consecutive
ALGHERO – Giovane, atletico, brillante, allegro, ma con la “testa sulle spalle” e con quel pizzico di serietà che non guasta. Le caratteristiche peculiari dell’Eurospin Alghero, la formazione locale attualmente ottava nel campionato di serie B2 di volley maschile, sono riassunte in Fabio Sanna, giovane componente della compagine guidata da coach Camillo Matta e finalmente tornata alla vittoria, sabato scorso (3-1 al
San Mariano di Corciano), dopo cinque sconfitte consecutive. Fabio, algherese purosangue, compirà ventuno anni il prossimo mese di Giugno ed è entrato a far parte della massima formazione locale quattro stagioni fa, prima nella rappresentativa che disputava la Prima Divisione (ed attualmente, da neopromossa, capolista in serie D) e, negli ultimi tre anni, nella rosa della squadra che ha trasformato il sogno in realtà, approdando per la prima volta in un campionato nazionale.
D: Come mai hai scelto proprio la pallavolo?
R: «Da ragazzino ho provato un po’ tutti gli sport – spiega – dal rugby, al nuoto, al basket, al tennis, al taekwondo. Poi, attorno ai quindici anni, in Seconda Superiore, la mia professoressa di ginnastica, la Ginanni, mi ha fatto provare con la pallavolo. Prima per scherzo, poi sono entrato nella rappresentativa della scuola e, alla seconda stagione, riuscimmo finalmente a battere la nostra “bestia nera”, la rappresentativa dello Scientifico, andando così a giocare la fase provinciale, che vincemmo battendo l’Olbia. A quel punto, ho deciso di provare con una vera squadra, entrando nella Pallavolo Alghero, con un mio amico, Antonio Secondo, che poi però a smesso. Io ho iniziato a giocare da “centrale”, ma Camillo mi ha cambiato il ruolo, schierandomi prevalentemente come “4” (“banda”) e, meno spesso, come “2” (“opposto”).
D: Come mai non hai scelto il calcio, come la maggior parte dei ragazzi?
R: «La mia famiglia, da piccolo, non mi vedeva portato, dicendo che ero troppo alto (ora misura centoottantasette centimetri). Mi spinsero verso altre discipline, come il nuoto, sport ritenuto più completo. Ma – chiarisce – il calcio mi piace e quando posso faccio le classiche partitelle tra amici. E sono tifosissimo del Milan».
D: Probabilmente, l’amore per il nuoto ha anche incanalato la professione che Fabio pratica nella stagione estiva, avendo conseguito il brevetto di bagnino, ma l’inverno è tutto dedicato alla pallavolo e, soprattutto, agli studi universitari.
R: «Frequento il secondo anno della Facoltà di Architettura, qui ad Alghero. E’ una tipologia di studi che ti riempie veramente la giornata. Infatti – prosegue – mi spiace non poter affrontare la vita da pallavolista al “100percento”, perché la vita da universitario mi assorbe molto, ma cerco di dare il massimo in tutti e due i “campi”. Purtroppo, nella vita bisogna fare delle scelte. Nella pallavolo – chiarisce – il mio livello attuale può essere migliorato, ne sono cosciente. Ma dovrei togliere troppo tempo allo studio. Già da ragazzino ho scelto i Geometri come scuola superiore, perché il mio sogno è fare l’architetto e poi, per essere precisi fino in fondo, il designer per interni di yacht».
D: Quindi, nel pochissimo tempo libero che hai, cosa ti piace fare?
R: «Ascolto musica, soprattutto dance, “commerciale”. Poi mi piace navigare in internet e leggo sempre Alguer.it (qui mente spudoratamente, ma gli diamo la risposta per buona…, n.d.r.). Naturalmente mi piace uscire con i miei amici e con una ragazza che sto frequentando da un paio di mesi. Gioca a basket nella Mercede (nell’ambiente pare non sia un segreto, ma rispettiamo questo piccolo segno di pudore, n.d.r.)».
D: Gli sportivi, spesso, hanno delle piccole manie, scaramanzie. Per esempio, tu porti due orecchini nello stesso “buco” (lobo sinistro)…
R: «Li porto così, togliendoli ogni tanto, ma solo perché mi piacciono. Il buco l’ho fatto attorno ai quattordici-quindici anni. Semmai – spiega Fabio – il mio numero di maglia, il "3", ha un significato. Prima di giocare a volley, seguivo uno sport e poi lo abbandonavo proprio dopo tre anni».
D: Segui la politica?
R: «Si, ma non voglio essere impegnato attivamente. E’ un ambiente troppo pilotato dall’alto, in un senso piuttosto che in un altro. Da azione per il bene dei cittadini, si è trasformato in un business per pochi. Sembra tutto tranne che la politica, come la intendevano gli antichi greci. Certo, si sono persone capaci, ma anche tanti altri che invece sono li grazie a terze persone. La politica – conclude – andrebbe rifondata, mantenendo il bipolarismo che ritengo giusto, ma devono iniziare a pensare di più a noi».
D: Chiudiamo con quello che sarà il tormentone dei prossimi mesi: Berlusconi o Veltroni?
R: «Berlusconi (risponde sornione, n.d.r.), anche per una simpatia calcistica….».
Nella foto: Fabio Sanna, pallavolista dell’Eurospin Alghero