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S.A.
3 febbraio 2023
Avis: appello a studenti per raccolta sangue
Prosegue la campagna di sensibilizzazione nelle scuole a cura di Avis, Admo e Aou di Sassari. 40 studenti prenotati per la raccolta sangue programmata per il 6 febbraio

SASSARI – Contribuire a creare una società più solidale e sensibile alla salute. La donazione di sangue può essere un'esperienza gratificante e utile per gli studenti, che possono contribuire a salvare vite e imparare di più sulla loro salute e sul mondo che li circonda. È stato questo il filo conduttore della conferenza che si è svolta nella giornata di ieri al liceo Spano di Sassari e che fa parte del progetto “A scuola con l’Avis”, un’iniziativa di sensibilizzazione sul tema della donazione del sangue, degli emocomponenti e delle cellule staminali ematopoietiche. Un’aula magna gremita di studenti che hanno aderito con particolare partecipazione all’iniziativa organizzata dalla scuola insieme all’Avis, all’Admo (Associazione donatori di midollo osseo) e al Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari.
«In Sardegna abbiamo il triste primato di malati di talassemia e nella nostra isola la carenza di sangue è una vera e propria emergenza», ha dichiarato Mirella Baccoli dell’Avis. La nostra isola è la regione del Mediterraneo con la più alta incidenza di portatori sani e malati di talassemia. Chi è affetto da questa patologia ha necessità di fare delle trasfusioni periodiche, mediamente ogni 15 giorni. «Sono qui in rappresentanza di tutti i talassemici della Sardegna. Per noi trenta anni fa, non c’era scritta da nessuna parte la parola futuro. Eravamo considerati coloro che campano solo 10 anni. Si andava a scuola ma non c’erano prospettive future perché non c’era la sicurezza di poter sopravvivere», ha affermato Piera Pinna, volontaria dell’Avis e affetta da talassemia. I talassemici in Sardegna sono circa 1500 e quello di Piera è un appello accorato rivolto agli studenti. «Chi dona fa un gesto nobile e importante e salva tante vite. Ritrovarmi oggi a 56 anni, che non sono pochi per una talassemica, – ha sottolineato Piera - è un traguardo enorme e questo traguardo è stato raggiunto grazie ai donatori che mi hanno regalato un futuro». In Sardegna c’è un fabbisogno di 110 mila unità di sangue ma si riesce a raccogliere solamente 80 mila sacche. C’è quindi un deficit di 30 mila unità e questi occorre richiederli ad altre regioni che hanno delle eccedenze.
«Raggiungere l’autosufficienza non è un’utopia e noi ci possiamo riuscire se collaboriamo tutti. Donare il sangue è una grossa opportunità - ha esordito il dottor Pietro Manca, direttore del Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari - Donare il sangue è un atto meritevole, gratuito, volontario e anonimo. Oggi si può nascere con la talassemia ma rispetto al passato ci sono delle opportunità terapeutiche che consentono al talassemico di avere una vita lunga e una qualità di vita buona con le terapie che noi possiamo dare se ci sono i donatori». Il sangue e gli emocomponenti sono prodotti che non si possono produrre artificialmente ed è questo il motivo fondamentale per cui è molto importante donare.
«Ci sono delle statistiche che dicono che tra i 18 e i 35 anni c’è un calo di donazioni. Bisogna cambiare questa tendenza e voi potete aiutare a farlo. - ha sottolineato il dottor Manca.- Tutto ciò si può fare se c’è la materia prima e la materia prima siete voi». Per donare il sangue occorre avere 18 anni, un peso di almeno 50 kg e avere i valori dell’emoglobina normali. In seguito alla visita, il medico valuterà l’idoneità alla donazione. I ragazzi possono donare 4 volte l’anno a distanza di 90 giorni da una donazione e l’altra, mentre le ragazze possono donare il sangue due volte l’anno, ogni sei mesi. In seguito è intervenuta Viviana Cotza, dirigente medico del servizio trasfusionale e presidente dell’Admo (Associazione donatori di midollo osseo) che ha parlato della donazione delle cellule staminali e dell’importanza di iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo (IBMDR).
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