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S.A.
7 ottobre 2008
Emergenza scuola: Cantiere Sociale in rivolta
Si teme che le nuove disposizione della Gelmini, possano andare a tutto vantaggio delle scuole private, dove sempre più precari si riverseranno per educare i pochi privilegiati

ALGHERO - Anche in Sardegna non si placano le polemiche sulla riforma del ministro Gelmini e le gravi conseguenze nel mondo della scuola sarda. Questa volta, a far sentire la propria voce, è il Cantiere Sociale de l’Alguer e il suo rappresentante Valdo Di Nolfo. Il consigliere comunale è critico con i nuovi provvedimenti da “libro cuore”, dall’obbligo del grembiulino al ritorno del maestro unico. Ma sono in particolare i profondi tagli a tutto il sistema, a preoccupare il giovane politico.
Le ultime riforme scolastiche, infatti, hanno causato la riduzione dei fondi e, di conseguenza, dei posti di lavoro e dei servizi. L’ultima, in particolare, sferra il “colpo di grazia”, prevedendo il blocco degli assunti nel corpo docente universitario con conseguente riduzione dei corsi di studio, nonchè la cancellazione degli istituti primari e secondari con meno di 500 alunni.
La posizione della scuola italiana negli ultimi posti delle classifiche internazionali, non sembra, dunque, preoccupare il nuovo ministro che, con gli ennesimi tagli, si colloca nella linea dei suoi predecessori. Anche la scuola elementare, che rappresentava il fiore all’occhiello del sistema scolastico, si prepara a tornare indietro di 30 anni con l’istituzione del maestro unico. «Oltre che causare il licenziamento di numerosi insegnanti, azzera completamente il confronto tra opinioni, metodi e sensibilità differenti durante le ore di lezione», commenta Di Nolfo.
Non solo, si teme che le nuove disposizione della Gelmini, possano andare a tutto vantaggio delle scuole private, dove sempre più precari si riverseranno per educare i pochi privilegiati che potranno pagare le rette. Per questi motivi, il “Cantiere sociale” sollecita iniziative e forme di lotta anche ad Alghero, contro una «riforma rivolta completamente al passato» che farà arretrare il mondo della scuola e insieme una parte fondamentale della nostra società.
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