«C’è la necessita di regolarizzare molti affitti, creare una mensa universitaria e non solo». Gli universitari vivono la città 365 giorni l´anno
ALGHERO - Dopo la costituzione del comitato algherese per la scuola pubblica, Alguer.it da la parola a due rappresentanti della protesta. Valerio Simile è uno studente di 26 anni della facoltà di Architettura di Alghero e
Vinicio Bonometto è un “tutor” di 40 anni dello stesso ateneo. Entrambi, da posizioni ed età diverse, vivono intensamente una protesta che potrebbe cambiare il loro futuro, o una parte di esso.
Quali sono le critiche alla Riforma Gelmini e le proposte?
«Sono uno studente della facoltà che ha aderito a questo movimento spontaneo che si chiama “Architettura in movimento”. La nostra mobilitazione è sentita per quella parte della riforma, all’articolo 133, che riguarda i tagli all’università e, allo stesso modo, la gestione del finanziamento che darebbe luogo alla prospettiva che le università pubbliche diventino fondazioni private. Questo è il problema maggiore, in particolare per una realtà territoriale come la nostra che ci induce a fare una serie di ragionamenti. Primo fra tutti: la presenza in Sardegna di facoltosi magnati che possano permettersi di sponsorizzare il sapere che invece deve essere un bene collettivo, laico e accessibile a tutti».
Come aderisce la vostra facoltà alla protesta?
«Gli architetti, un po’ come gli artisti, hanno la licenza poetica di creare movimenti e manifesti. L’obbiettivo è dunque quello di realizzare un ideale di documento condiviso da più apparati nell’Università: studenti, precari e altre figure. Mirare a delle nuove proposte nel piano della didattica, della gestione dei fondi e finanziamenti. Nel nostro caso specifico, la destinazione di disponibilità economiche al miglioramento dei servizi che in questa città non rispondono alle esigenze di un contesto universitario. Alghero, infatti, continua ad avere il suo alone di città turistica, in particolare di quel flusso legato ai voli low-cost. Quello che a noi sembra è che non riesce a riconoscere la fortuna e l’alto grado di specializzazione da raggiungere, anche in termini di notorietà, attraverso la presenza dell’Università che potrebbe essere un’occasione molto rilevante di sviluppo e qualità del territorio. In questa città esiste una popolazione universitaria e la gente non lo sa. Non solo i turisti ma anche gli universitari hanno una movimentazione economica che, seppur ridotta rispetto ai primi, si articola in tutto l’anno. C’è la necessita di regolarizzare molti affitti, la costituzione di una mensa Ersu e non di sole convenzioni. Manca un dialogo che potrebbe essere reciprocamente utile per questa città, alla luce delle collaborazioni che potrebbero nascere tra questo splendido posto e una facoltà di creativi, quale è la nostra. Ritornando alle iniziative, nella prima fase ci siamo mossi in maniera parallela alle scelte istituzionali della mobilitazione. Abbiamo partecipato alla manifestazione del 30 ottobre a Sassari, dove la facoltà di architettura era presente numerosa. Abbiamo poi organizzato la giornata di protesta dove siamo riusciti a “restituire” l’ex asilo Sella ai bambini, far entrare i bambini all’università è stata una bella occasione, sia per far capire che questo posto esiste, sia per dimostrare l’unitarietà del mondo dell’educazione. E’vero quello che dice il nostro preside che noi parliamo in termini di “scuola” e non specificamente di facoltà o dipartimento. La dimensione ridotta ci fa vivere più che in altri contesti il clima di una classe, il contatto con i docenti. Tutto questo è assolutamente un vantaggio per noi ma non ci esula da tutte le altre problematiche di carattere nazionale. Tra le iniziative locali, abbiamo realizzato delle maglie nelle quali un nostro collega Michele Ibba ha rielaborato un logo di un regalo speciale fatto alla nostra università dal grande autore Alan Fletcher, e utilizzando la sintesi di un omino che porta un cartello con scritto l’articolo 9 della Costituzione per ricordare il valore di questo diritto».
Nella foto Valerio Simile, studente della facoltà di Architettura di Alghero