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A.B. 21 novembre 2008
Pallamano: La Tangram ha presentato il nuovo coach
Prime dichiarazioni del nuorese Roberto Deiana: «Sassari è il sogno di ogni allenatore. Il gruppo ha un grande potenziale»
Pallamano: La Tangram ha presentato il nuovo coach

SASSARI - E' una Tangram-Città dei Candelieri sempre più sarda. Con l’arrivo del trentasettenne coach nuorese Roberto Deiana, salgono a ben quindici su venti i sardi della formazione: tredici giocatrici, l’allenatore ed il vice Palmieri. Nella presentazione di questa mattina, il patron della società sassarese ha ribadito ancora la stima per il tecnico Miki Milatovic e ricordato che conosce Deiana già dalla fine degli Anni Novanta, quando venne a Sassari per collaborare come vice di Barbara Tetti.

Roberto Deiana è l’artefice della crescita e dell’approdo in SerieA1 e nelle coppe europee della Nuorese. Ha lanciato tante giovani isolane e conosce praticamente tutte le giocatrici della Città dei Candelieri. L’anno scorso Deiana ha allenato il Vigasio nella prima parte della stagione, battendo proprio la Città dei Candelieri nella finale della Supercoppa Italiana ed anche nella semifinale della Coppa Italia. In estate ha svolto uno stage in Montenegro.

«Allenare Sassari è il sogno di qualsiasi allenatore, sia per la società, sia per le squadre che riesce ad allestire, sia per i risultati ottenuti. Da sardo questo piacere raddoppia. Ecco perché non sento le pressioni di una società abituata a vincere, ma solo lo stimolo e l’entusiasmo per lavorare in una simile realtà».

Sulla squadra ha le idee chiare, anche perché l’ha vista giocare nelle ultime partite. «E' in buonissime condizioni fisiche, ma sono convinto che qualche giocatrice può dare di più. E’ un problema psicologico soprattutto. Per quanto riguarda il gioco, sono un assertore della difesa, anche per curare le ripartenze. La squadra sta prendendo ventotto gol a partita. Forse troppi per il potenziale di cui dispone. E in attacco voglio una squadra senza punti di riferimento, capace di essere decisiva con tutte le giocatrici, anche quelle che partono dalla panchina. Ecco perché l’assenza di Pastor, pur pesante visto il valore della giocatrice, non mi spaventa. Ci sono altre giocatrici che avranno più spazio e una responsabilità maggiore. E poi quasi tutte sono sarde e io credo molto nel carattere di noi sardi. Non resta che lavorare sodo».



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