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L.P.
29 agosto 2009
Caro scuola, Cisl vicina alle famiglie
Attrezzare un bambino per le elementari costa dai 120 ai 150 euro. Per gli alunni delle superiori si arriva anche a 500 euro

CAGLIARI - Anche l’inizio dell’anno scolastico, come una malattia improvvisa o un evento imprevedibile, allunga la schiera delle famiglie povere. Corredo scolastico e acquisto dei libri ogni anno in questo periodo mentre mandano in tilt nuclei familiari dove il lavoro è assente o precario, hanno il potere di far entrare nell’elenco della povertà relativa anche famiglie a reddito fisso. Il rischio è che il diritto allo studio per molti ragazzi e giovani sardi sia messo in discussione non dalla legge ma dal mercato e dalla povertà.
I conti sono presto fatti. Attrezzare un bambino per le elementari costa, secondo i dati della Cisl, senza ricorrere a materiale avveniristico e a zaini griffati, 120-150 euro. I libri sono forniti dalla scuola. Sempre secondo la Cisl, nella scuola media inferiore questa spesa è triplicata, 450 euro, soprattutto per l’incidenza del costo dei libri sul pacchetto-scolastico.
E nelle superiori la spesa oscilla intorno a 500 euro per ogni alunno. Al conto delle spesa familiare, denuncia la Cisl, bisogna aggiungere il costo dell’abbonamento mensile trasporti che, ancorché a tariffa scontata, per uno studente che percorre una fascia chilometrica compresa tra 30-35 Km richiede un esborso di 24 euro.
Non è difficile individuare e quantificare le persone che l’inizio dell’anno scolastico mette in condizioni di rischio povertà, evidenzia la Cisl: sicuramente i disoccupati sposati con prole in età scolare; i lavoratori cassintegrati e in mobilità, i pensionati con figli a scuola. L’elenco delle fabbriche chiuse, l’anagrafica Inps di operai e impiegati in Cig consentono interventi mirati di sostegno, suggerisce la Cisl.
Il sindacato è quindi preoccupato soprattutto perché continuano ad aumentare i disincentivi alla frequenza scolastica: chiusura di scuole non solo nei centri piccoli e isolati; bambini trasformati quotidianamente in pacchi postali costretti a sperimentare precocemente il pendolarismo, sovraffollamento delle classi con ricadute sulla qualità dell’insegnamento, assenza di continuità didattica, elevato costi dei libri.
Sono ormai insufficienti, conclude la Cisl, rispetto alla gravità dei problemi diretti e indiretti generati dal sistema scuola, le risorse della Regione ai Comuni per il diritto alla studio e sono necessari nuovi stanziamenti per favorire la frequenza scolastica.
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