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Red
28 settembre 2009
Scuola, Caligaris: «Riforma superiori urgente»
«In assenza di una legge regionale adeguata e il coinvolgimento di Province e Comuni sono a rischio chiusura moltissimi istituti tecnici e professionali»

CAGLIARI - «Una nuova tegola rischia di abbattersi con conseguenze deleterie sull’occupazione e la qualità dell’istruzione in Sardegna. E’ urgente infatti definire la riforma delle superiori per evitare che l’anno prossimo si generi il caos. In assenza di una legge regionale adeguata e il coinvolgimento di Province e Comuni sono a rischio chiusura moltissimi istituti tecnici e professionali».
Lo sostiene l’ex consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” ricordando che il Ministro Maria Stella Gelmini sta per varare il piano di comunicazione sulla riforma con cui tra ottobre e dicembre verranno informati i genitori e gli studenti delle scuole medie inferiori sulle novità per il prossimo anno.
«Occorre – afferma Caligaris – recuperare al più presto il ritardo per garantire la programmazione territoriale dell’offerta formativa. Dall’anno scolastico 2010-2011 nasceranno i licei tecnologici che ‘cancelleranno’ i tecnici industriali, gli istituti commerciali e i professionali di Stato. Ogni Regione dovrà necessariamente definire i bisogni formativi in accordo con le Province e i Comuni».
«Si tratta di un percorso piuttosto complesso che – sottolinea l’ex consigliera regionale – vedrà impegnate dapprima le commissioni provinciali di coordinamento e quindi i relativi consigli prima di essere definitivamente approvati. Senza questo lavoro preliminare, le scuole non potranno svolgere l’orientamento per promuovere le iscrizioni e quindi i tecnici rischiano l’estinzione a vantaggio degli attuali licei con gravi conseguenze sul piano dell’occupazione».
«La situazione risulta ancora più grave – conclude Caligaris – se si pensa che nel 2008 la riforma era stata fatta slittare per evitare il caos allo stato attuale invece neanche il Governo ha ancora emanato i decreti attuativi suscitando ansie e preoccupazioni tra gli operatori».
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