Dopo l´accoglimento da parte dei giudici del Tar di 6 istanze cautelari presentate da altrettante famiglie, in Sardegna è incessante la pioggia di ricorsi contro il dimezzamento del sostegno nelle scuole
ALGHERO - Le prime
sei ordinanze cautelari emanate dai giudici del Tar Sardegna sui tagli al sostegno per i disabili hanno aperto la strada ad una vera e propria pioggia di ricorsi. In meno di due settimane, infatti, sono già più di venticinque le richieste di pronunciamento presentate da altrettante famiglie di studenti disabili che, all'inizio dell'anno scolastico, si sono viste tagliare le ore di sostegno.
Ad assistere nelle tante cause giudiziarie i familiari degli alunni rimasti con poche ore di sostegno settimanale, in qualche caso anche quelli con gravi disabilità che lo scorso anno avevano ottenuto il massimo dell'assistenza, è l'avvocato cagliaritano Giuseppe Andreozzi: a fine ottobre è stato lui ad ottenere dai giudici del Tar Sardegna i primi provvedimenti cautelari in favore dei sei famiglie di Decimomannu, Carbonia, Selargius Villasalto, Alghero e Quartu Sant'Elena.
Nei suoi ricorsi, il legale aveva chiamato in causa direttamente gli istituti scolastici dove i ragazzi erano iscritti, ma anche il Ministero dell'Istruzione. Nel merito nelle ordinanze del Tar di Cagliari si accoglieva il principio del rispetto individuale dei diritti degli alunni e delle sue condizioni personali che non possono essere legate a meri calcoli ragioneristici come voluto dalla riforma Gelmini. Una decisione, quella dei giudici, che ha spiazzato soprattutto i dirigenti scolastici, costretti a correre ai ripari per ridisegnare in corsa gli orari e gli affiancamenti, rispettando da una parte quanto deciso nelle ordinanze, dall'altra le richieste del Provveditorato regionale legate ai tagli richiesti dal Ministero.
Nella foto: il ministro dell'Istruzione Gelmini